Autore: Luigi Graziano Di Matteo • 22/11/2025 08:47
L'arte del presepe è parte integrante della tradizione e della storia napoletana. Devozione religiosa e creatività del popolo napoletano, nel XVIII secolo, si sono fusi per dare vita al presepe napoletano, già all'epoca molto apprezzato dai nobili della Napoli borbonica.
Numerosi artisti hanno dato vita alla loro versione del presepe di Napoli. Tra i più noti esponenti dell'arte presepiale vi è Giuseppe Sanmartino, noto autore del Cristo Velato. La sua influenza ha dato vita ad una scuola di scultori di figure presepiali, accomunati dall'idea che ogni pastore del presepe sia un'opera d'arte a sé e non una semplice figurina.
Dal 14 novembre 2025 è possibile ammirare il Gesù Bambino di Giuseppe Sanmartino a Napoli. Esso è ubicato in centro storico, presso la Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum.
Chi vuole approfondire l'arte presepiale può partecipare alla mostra Il Presepe Cortese – L'eredità di Carlo III. Un percorso sensoriale che affaccia sul passato, ai tempi della Napoli di Carlo III di Borbone.
La mostra è curata da Fabrizia Fiore e dal Magistrato Catello Maresca, con cui approfondiremo questa ed altre tematiche nel dettaglio.

Diamo il benvenuto ad InItaly al Magistrato Catello Maresca. È un onore averLa qui con noi oggi.
Com'è nata l'idea di curare questa mostra? Che ruolo gioca la divulgazione dell'arte?
L’amore per l’arte, ed in generale per la bellezza, sicuramente rappresenta un ingrediente fondamentale di questa scelta, ed aiuta tanto nella realizzazione di questo tipo di iniziative.
In un panorama complessivo nel quale la bruttezza sembra avere la meglio, proviamo a resistere, proponendo una idea diversa che parte dalla nostra passione per il presepe napoletano del ‘700, ma che si allarga al racconto di una Napoli che fu capitale di un Regno, ma anche di gusto, arte e cultura. Nel racconto evangelico, alla nascita del Bambino Gesù il tempo si fermò. Il presepe napoletano del 1700 è la rappresentazione tridimensionale e teatrale di quell’istante.
È l’unica forma artistica che è riuscita in quasi trecento anni a cristallizzare quel momento, e lo fa rivivere ogni anno con immutato trasporto e partecipazione. Il presepe contiene un messaggio universale che non è solo cristiano.
Com'è organizzata la visita al Presepe cortese? Come si configura questa mostra nel contesto del Museo Lapis?
La mostra si compone di diversi momenti, coniugando la tradizione con la multimedialità. Nella cripta della Basilica, i tre ampi ambienti dedicati al Presepe Cortese sembrano nati per ospitare questa esposizione e per accompagnare il visitatore nel viaggio alla Corte di Carlo III di Borbone che rese il presepe napoletano opera d’arte, ancora oggi riconosciuta in tutto il mondo.
Qual è la Sua statuina preferita del Presepe cortese?
Come tutte le mostre che rispettino anche noi abbiamo il nostro fuoriclasse, che è senza dubbio il Gesù Bambino di Giuseppe Sanmartino, lo stesso autore del Cristo Velato, che i turisti possono visitare a 100 metri da noi. È il mio preferito, ma insieme a mia moglie abbiamo tanti pezzi che amiamo, come un oste di Nicola Somma, altro grande scultore del Settecento. E tanti altri, tra cui una donna di faccende di De Luca o dei nobili sempre del Sanmartino.
Per usare una metafora calcistica, da buon napoletano, direi che oltre a Maradona abbiamo tanti altri ottimi giocatori, proprio una bella squadra.

Il Cristo Velato, altra opera di Giuseppe Sanmartino, è ubicato nelle vicinanze. La location della mostra è dunque una scelta strategica?
Dopo le esposizioni molto seguite ed apprezzate al Museo Archeologico Nazionale (MANN) e al Santuario di Montevergine negli anni passati, ed all’esperienza multimediale al Museo di San Martino, cercavamo una location più vicina alla tradizione del presepe.
Al Lapis Museum siamo nel pieno del Centro Storico di Napoli, a cento metri dal Cristo Velato e a centocinquanta da San Gregorio Armeno, la strada dei presepi, ormai nota in tutto il mondo e meta fissa dei turisti italiani e stranieri. Direi che ora ci sentiamo a casa.

L'arte presepiale, pilastro della nostra tradizione, rischia di scomparire nell'epoca moderna? Cosa si può fare per mantenerla viva?
L’arte presepiale napoletana è una cosa unica al mondo, frutto della geniale capacità artistica di scultori straordinari come Giuseppe Sanmartino. Ma compendia anche una serie di professionalità artistiche ed artigianali per cui Napoli e l’Italia erano rinomate ovunque. Questo è forse uno dei motivi per cui troviamo collezioni di presepi napoletani al Metropolitan Museum di New York, nel Museo Nazionale Bavarese (Bayerisches Nationalmuseum) a Monaco di Baviera, a Madrid, in Francia, a Basilea in Svizzera, a Filadelfia ed in tanti altri posti nel mondo.
Perdere questa tradizione significherebbe abdicare alla nostra identità e dimenticare la nostra storia. Per questo portiamo avanti con orgoglio e non senza sacrifici questa esperienza nella convinzione che sarà apprezzata da tanti. È il nostro regalo a Napoli per i suoi 2500 anni.
La ringraziamo per essersi raccontato ai nostri microfoni e Le auguriamo un proficuo futuro professionale.
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)