Autore: Redazione • 23/09/2025 16:57
Zungoli, incantevole borgo medievale dell’Irpinia e inserito tra i Borghi più Belli d’Italia, custodisce una storia millenaria che affonda le radici nell’epoca romana, come testimoniano reperti e antiche vie di comunicazione quali l’Appia, la Traiana e l’Erculea. Secondo Flavio Biondi, il nome deriverebbe da Castrum Curuli, legato al capitano normanno Curulo, mentre altri studiosi lo collegano al cognome bizantino Zùngolo, da Kurulos (“piccolo signore”). Il borgo si sviluppò intorno all’anno 1000, quando la popolazione rurale si raccolse attorno al castello normanno, erede di una torre bizantina, ancora oggi simbolo del paese. Tra vicoli tortuosi, scalinate in pietra e grotte di origine romana, Zungoli conserva un fascino autentico che intreccia natura, storia e cultura, offrendo ai visitatori un suggestivo viaggio nel tempo.
Le bellezze del borgo
Tra le gemme di Zungoli spicca il Castello normanno, eretto nell’XI secolo e un tempo munito di quattro torri cilindriche orientate secondo i punti cardinali. Da fortezza medievale a residenza nobiliare, fu trasformato nel XVI secolo dai Loffredo e, successivamente, divenne proprietà dei Marchesi Susanna di Sant’Eligio. Oggi la sua imponenza domina ancora il borgo, raccontando secoli di storia.
Non meno suggestivo è il Convento di San Francesco dei Frati Minori Riformati, sorto nella seconda metà del Cinquecento sulle rovine della chiesa di San Cataldo, distrutta dal sisma del 1456. Situato ai piedi dell’abitato, fuori le mura, il complesso conserva una piccola chiesa adiacente, recentemente restaurata, che custodisce la Madonna dell’Incoronata, cara ai pastori e legata all’antica tradizione dei tratturi.
Gli eventi del borgo
“Settembre, andiamo, è tempo di migrare” è l’itinerario di turismo sportivo e culturale nato nel 2002, che ripercorre in sette tappe il Regio Tratturo Pescasseroli-Candela a cavallo o in mountain bike, attraversando Abruzzo, Molise, Campania e Puglia. A Zungoli e nei borghi lungo il percorso, la tradizione della transumanza rivive anche attraverso i sapori: il celebre caciocavallo podolico, prodotto solo da marzo a giugno con latte di vacche al pascolo, è l’emblema di questa cultura. A completare la tavola tipica vi sono formaggi, salumi artigianali, come soppressata e prosciutto, e l’ottimo olio locale, che esalta la cucina tradizionale.
Foto di copertina credits PFMphotostock
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