Autore: Redazione • 02/08/2025 18:50
Abbarbicato su uno sperone di roccia di peperino grigio, a strapiombo sulla valle del torrente Vezza, Vitorchiano è uno dei borghi più affascinanti della Tuscia viterbese.
L’origine del nome Vitorchiano è incerta: potrebbe derivare da un antico insediamento etrusco di pastori e contadini, oppure dalla fusione di Vicus e Orchianus o da un tempio dedicato alla dea Orchia. La sua storia è segnata da lotte tra Roma e Viterbo. Dopo l’invasione longobarda nell’VIII secolo, il borgo fu fortificato. Nel 1199, dichiaratasi libera da Viterbo, Vitorchiano subì un assedio, ma grazie all’intervento di Roma e del papa Innocenzo III, fu liberata nel 1201 e divenne feudo romano. Dopo distruzioni e occupazioni viterbesi, il castello fu dato in pegno al tesoriere Annibaldi, che ne rafforzò le difese, ma il suo dominio fu mal tollerato. Nel 1267, i Vitorchianesi riscattarono il borgo a proprie spese e si sottomisero a Roma, ottenendo numerosi privilegi. Divennero “Fedeli di Vitorchiano”, fornendo uomini per la Guardia Capitolina, tradizione viva ancora oggi. Una leggenda attribuisce l’onore al sacrificio del pastore Marzio, commemorato nei Musei Capitolini.
Cosa vedere a Vitorchiano
Vitorchiano custodisce un ricco patrimonio storico, artistico e naturalistico. Il cuore civico del borgo è il Palazzo Comunale del XVI secolo, affiancato dalla Torre dell’Orologio del 1470. Tra le fontane spicca la Fontana a Fuso, interamente in peperino e decorata con figure dei quattro evangelisti. Di pregio è la Chiesa di Sant’Antonio Abate (1406), oggi sconsacrata, che conserva statue lignee dei “Cristi”.
La Chiesa della SS. Trinità (1476-1479) è celebre per l’affresco dell’Annunciazione di Valentino Pica, mentre la Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo (1533) presenta un’unica navata e campanile laterale. La Chiesa della Madonna di San Nicola (1536) ospita affreschi di vari maestri laziali. Le possenti Mura Castellane del XIII secolo, in peperino, con torri e bastioni, racchiudono il borgo, accessibile solo dalla Porta Romana.
Da non perdere i resti della Chiesa di San Pietro, fondata da monaci benedettini. L’Archivio Storicoconserva 120 pergamene antiche. Vitorchiano ospita anche il celebre Moai, unico al mondo fuori dall’Isola di Pasqua, scolpito da Maori nella pietra locale. Per gli amanti della natura, da esplorare la rete sentieristica CAI, la Selva di Malano, la Trappa Cistercense, e il Centro Botanico Moutan, con oltre 250.000 peonie rare.
Eventi, cultura e tradizioni
Il Cavatello Vitorchianese, riconosciuto dal 2017 come prodotto PAT dal Mipaaf, è il piatto simbolo del borgo: uno spaghettone condito con sugo di pomodoro, aglio, olio, peperoncino e finocchio selvatico. A esso è dedicata la Sagra del Cavatello, tra gli eventi gastronomici più importanti della Tuscia, che si tiene ogni primo fine settimana di agosto. Il legame tra natura e cultura si celebra anche con Peperino in Fiore, evento che unisce l’arte del peperino alle composizioni floreali nel centro storico, ogni primo weekend di giugno. L’agricoltura locale, basata su nocciole, olio e vino, è ancora a conduzione familiare e profondamente radicata nel territorio.
Cosa vedere nei dintorni di Vitorchiano
La posizione strategica di Vitorchiano lo rende perfetto punto di partenza per scoprire la Tuscia. A pochi chilometri si trovano la città di Viterbo con il suo quartiere medievale di San Pellegrino e le celebri Terme dei Papi, il borgo di Civita di Bagnoregio, “la città che muore”, e il Parco dei Mostri di Bomarzo, straordinario giardino manierista.
Scopri Vitorchiano, dove il tempo si ferma tra pietra, storia e leggenda.
foto di copertina credits lorenza62
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