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Visitare Polcenigo: il borgo del Friuli immerso nella natura

Autore: Redazione 17/08/2025 16:31

Polcenigo, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, deve il nome al toponimo romano Paucinius, con possibili influssi celtici. Una leggenda lo lega invece a una “poucell”, figlia del conte di Blois, a cui Carlo il Calvo avrebbe donato il territorio nell’875. Le origini dell’insediamento risalgono al V millennio a.C., con un villaggio su bonifica nel Palù. In età del ferro la zona fu abitata da popolazioni venetiche e celtiche; in epoca romana restano mosaici, monete e vasi. Tra V e VI sec. si diffonde il cristianesimo con la pieve di San Floriano. Nel 963 Ottone I infeuda il territorio, dando origine ai conti di Polcenigo e al castello, attorno al quale sorse il borgo. Dopo il dominio patriarcale, nel 1445 subentra Venezia, con sviluppo agricolo e artigianale. Nei secoli successivi Polcenigo attraversa dominazioni, guerre, emigrazioni e la tragedia della spagnola.

Cosa vedere a Polcenigo

La visita a Polcenigo, uno dei Borghi più belli d’Italia, inizia dal castello, eretto su una collina e citato già nell’875. Ricostruito tra il 1738 e il 1770 dall’architetto Matteo Lucchesi come villa veneta, era collegato al borgo da una scalinata di 365 gradini. Oggi restano le mura e la chiesa di San Pietro. In piazza spicca Palazzo Fullini, dimora secentesca con porticato, trifore, mascheroni e raffinati stucchi settecenteschi. Su via Gorgazzo sorge Palazzo Scolari-Salice con giardino ottocentesco, mentre lungo via Coltura si trovano palazzi storici come Zaro, legato ai conti di Polcenigo e ai Manin, e il teatro cinquecentesco. Tra le chiese, meritano San Giacomo, con affreschi medievali, altari marmorei e organo veneziano, l’oratorio di San Rocco con torre campanaria, Ognissanti (1371), San Lorenzo con opere di Bettini e Tizianello, e San Giovanni con tele di Dall’Oglio e Valvasori. Sulla sommità del colle si trova la pieve di San Floriano, con affreschi trecenteschi attribuiti alla scuola di Vitale da Bologna o Tommaso da Modena. A completare l’itinerario, il sito palafitticolo del Palù di Livenza, patrimonio Unesco dal 2011.

Eventi e tradizioni del borgo

A Fortajada, ad aprile, durante la festa di San Giovanni, è tradizione mangiare la frittata. Ad agosto si celebra la Festa dei Ciclamini, con rievocazione di antichi mestieri, pranzo in casera, osservazione del cielo al telescopio e stand enogastronomici con cucina locale, in onore del più bel fiore della montagna. Il primo fine settimana di settembre si svolge la Sagra dei Thést, con mostra dei prodotti tipici e dell’artigianato, spettacoli teatrali, concerti, apertura di giardini e cortili storici, buon cibo, soprattutto formaggio di malga, e esposizione di cesti in vimini o giunco. A fine ottobre la Sagra della Castagna propone mercatini, piatti tradizionali e prodotti a base di castagna a Mezzomonte. Tra dicembre e gennaio, la Rassegna di Presepi illumina il borgo con luci e musica, con presepi decorati secondo la tradizione dei cestai.

Cosa vedere nei dintorni del borgo

Nei dintorni di Polcenigo ci sono molte attrazioni da non perdere. Il Lago di Barcis, incastonato tra boschi e montagne, è ideale per passeggiate, picnic e sport acquatici. La Riserva Naturale di Palù di Livenza, patrimonio UNESCO, offre suggestivi percorsi naturalistici e opportunità di birdwatching, mentre le Cascate di Gorgazzo stupiscono con l’acqua limpida e le spettacolari cascate alimentate da sorgenti sotterranee. A breve distanza si trova Sacile, soprannominata la “piccola Venezia del Friuli”, con il suo centro storico rinascimentale, i portici sul Livenza e i palazzi storici. Le Valli del Cellina offrono sentieri tra gole e percorsi per trekking e mountain bike, immersi nella natura. Infine, a circa 40 km, il Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli conserva reperti longobardi e romani, rendendo il territorio ricco di storia e cultura.

Non perdetevi la visita a questo affascinante borgo del Friuli.

foto di copertina credits high fliers

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