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Triora, il borgo ligure delle streghe

Autore: Redazione 22/08/2025 11:22

Triora, uno dei Borghi più belli d’Italia, deve il suo nome al latino Tria Ora, “tre bocche”, richiamate nello stemma con Cerbero. Le interpretazioni variano: per alcuni simboleggia i tre fiumi che circondano il territorio, per altri i prodotti che ne hanno segnato la prosperità – grano, castagna e vite. Borgo dalle antichissime origini, già nel Mille era un centro di rilievo: passò dagli Aleramici alla Contea di Ventimiglia, fino alla Repubblica di Genova, di cui divenne fedele alleato e “granaio”. La sua storia è segnata da rivolte, trattati, guerre e dal celebre processo alle streghe (1587-1589). Distrutto e ricostruito più volte, Triora conserva oggi la memoria del suo glorioso passato, puntando su turismo e valorizzazione culturale.

Cosa vedere a Triora

Il borgo di Triora, nonostante i segni lasciati dalla guerra e lo spopolamento, conserva un fascino intatto, avvolto da un’aura di mistero. Al tramonto, osservandone il profilo dalla terrazza dell’albergo Colomba d’Oro, la vista è suggestiva, soprattutto nelle notti di luna piena. Le sue viuzze tortuose, i carrugi e le piazzuole trasmettono emozioni contrastanti: inquietudine presso la Cabotina, pace salendo verso il camposanto o intensa spiritualità sul Carmo delle Forche, dove ogni anno si celebra una processione secolare. Passeggiando tra case diroccate e portali scolpiti, si incontrano tracce di antichi nobili, simboli religiosi e figure straordinarie che raccontano storie dimenticate.

Tra le emergenze architettoniche spicca la collegiata, con il campanile tardo-gotico e opere d’arte di straordinario valore, come il Battesimo di Cristo di Taddeo di Bartolo (1397) e i dipinti quattrocenteschi dell’altar maggiore. Da visitare anche l’oratorio di San Giovanni Battista, ricco di tele del Cambiaso, dei Gastaldi e della statua lignea di Anton Maria Maragliano, oltre alle chiese di Santa Caterina e San Bernardino, quest’ultima affrescata da Giovanni Canavesio. Infine, i ruderi del castello genovese del XIII secolo testimoniano l’antico ruolo strategico del borgo.

Tradizioni ed eventi

Triora vive tutto l’anno di tradizioni e sapori antichi. Il Venerdì Santo si celebra la deposizione di Cristo con una suggestiva processione nei vicoli; la seconda domenica dopo Pasqua ha luogo la solenne Processione del Monte (1756), con la croce nera, il crocefisso e la Madonna della Misericordia. L’anno prosegue con fiere e ricorrenze: la Fiera di giugno, il 24 giugno al Santuario di San Zane, la festa della Madonna della Misericordia (prima domenica di luglio), la fiera di San Tusco (luglio), la magica Strigòra (dopo Ferragosto), la Festa del Fungo (settembre), Halloween, Ognissanti con fiera e castagnata, fino alla Vigilia di Natale con l’osu e Babbo Natale. La cucina locale offre paste alle verdure, patate in-t-a föglia, ravioli, gnocchi, sügeli, oltre ai dolci tipici: turrun, canestrelli e torte di marmellata.

Cosa visitare nei dintorni di Triora

Nei dintorni di Triora si apre un territorio ricco di natura, storia e borghi suggestivi. A pochi chilometri si trovano le caratteristiche frazioni di Molini di Triora, immerse nel verde, e di Realdo, pittoresco villaggio di origine brigasca arroccato sulla roccia. Non lontano sorge Andagna, con i suoi antichi carrugi e le tradizioni popolari, mentre Cetta e Creppo offrono scorci autentici e silenziosi. Per chi ama l’escursionismo, numerosi sentieri conducono al Monte Saccarello (2.201 m), la vetta più alta della Liguria, e al Monte Fronté, attraverso paesaggi spettacolari che alternano boschi di faggi e pascoli. Da non perdere anche il Santuario di Nostra Signora della Montà, meta di pellegrinaggi, e le bellezze naturali della Valle Argentina, con i suoi torrenti cristallini. Un territorio che unisce spiritualità, memoria storica e straordinaria bellezza paesaggistica.

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Foto di copertina credits Lorenzo Demartini

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