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Sutri, la città scavata nel tufo: storia viva tra pietra e leggenda

Autore: Redazione 31/07/2025 12:58

Tra necropoli, anfiteatri e dimore nobiliari: il piccolo borgo della Tuscia incanta con il suo patrimonio unico.

Un borgo millenario

A pochi chilometri da Viterbo, immerso nella campagna della Tuscia e arroccato su un rilievo tufaceo lungo la via Cassia, si trova Sutri. Questo piccolo gioiello del Lazio, a venti minuti da Caprarola, racchiude nelle sue pietre secoli di storia; mostra la stratificazione di civiltà che va dagli etruschi al Rinascimento, passando per Roma antica, il cristianesimo nascente e il Medioevo.

Le sue origini si perdono nel tempo, ma i segni lasciati sono chiarissimi: qui ogni epoca ha inciso la sua traccia, lasciando un’eredità sorprendentemente ben conservata. Il borgo è oggi una delle tappe principali per chi esplora l’antica Etruria e uno dei più affascinanti tra i “Borghi più belli d’Italia”.

L’anfiteatro scavato nella roccia: il simbolo di Sutri

L’attrazione principale di Sutri è il suo anfiteatro romano, un capolavoro dell’ingegno antico interamente scavato a mano nel tufo. Non costruito, ma scolpito nella roccia viva, è uno dei monumenti più impressionanti della Tuscia e poteva contenere fino a cinquemila spettatori. La sua imponenza e particolarità ne fanno un unicum nel panorama archeologico italiano.

Accanto all’anfiteatro si trovano le tombe etrusche con aperture ad arco (V secolo a.C.) e la piccola cappella votiva della Madonna del Parto, un luogo che testimonia la sacralità millenaria di questo sito, tra culti pagani e devozione cristiana.

Antiteatro Romano
Credit - visit lazio

Antiteatro Romano di Sutri Credit - visit lazio

Tra sacro e mitologia

Il complesso monumentale è parte del Parco naturale regionale dell’Antichissima Città di Sutri, un’area archeologica e naturalistica che sorprende per ricchezza e atmosfera. Qui si incontrano la necropoli, con 64 tombe del I secolo a.C., e il suggestivo Mitreo, un antico tempio pagano dedicato al dio Mitra, poi trasformato in chiesa cristiana. Con oltre 2600 anni di storia, questo luogo lascia un segno profondo nel visitatore.

Mitrero
Credit - visit lazio
Mitrero Credit - visit lazio

 

All’interno del parco sorge anche Villa Savorelli, splendida residenza nobiliare con giardino all’italiana e accesso diretto al Bosco Sacro, un’area verde carica di suggestioni mitologiche: un tempo si credeva fosse abitata da ninfe, fauni e spiriti della natura. Tale credenza affonda le radici proprio nella religione etrusca e romana, dove i boschi sacri rappresentavano appunto dimore naturali per le divinità. I boschi – noti nell'antichità con il termine lucus – erano considerati veri e propri santuari a cielo aperto. Il richiamo alla presenza di creature mitologiche non va letto come un semplice elemento folclorico, bensì come l’eco di una profonda concezione animistica del paesaggio naturale, radicata nelle credenze pagane, in cui ogni albero, sorgente o roccia poteva essere abitato da forze divine o spiriti invisibili. La stessa definizione “sacro” non è casuale: indica un’area che veniva ritenuta inviolabile, magica, e sede del contatto tra umano e divino.

Villa Savorelli
Credit - visit lazio
Villa Savorelli Credit - visit lazio

Il centro storico di Sutri

Attraverso la Via dell’Arte e della Storia, segnalata da una linea color amaranto, si risale dalla necropoli fino al centro storico. Il borgo, abbarbicato su una collina di tufo, accoglie il visitatore con vicoli pittoreschi, case medievali, fontane eleganti e scorci che sembrano usciti da un dipinto.

Da non perdere la Torre dell’Orologio, che poggia su un arco romano e introduce alla Piazza del Comune, cuore del paese. Qui si trova anche la Cattedrale di Santa Maria Assunta, risalente al XII secolo, con una cripta suggestiva accessibile dal presbiterio.

Simbolo della memoria popolare è invece l’antico lavatoio, testimonianza di un tempo in cui la comunità si stringeva attorno a riti quotidiani. I lavatoi erano fondamentali nella vita dei borghi italiani: luoghi di lavoro e di relazione, dove soprattutto le donne si incontravano per lavare i panni e condividere chiacchiere, notizie, canti, lamentele e tradizioni. A Sutri, come in molte comunità rurali e contadine, il lavatoio rappresentava una sorta di “piazza femminile”, in cui la dimensione quotidiana si intrecciava con quella rituale.  L’acqua, elemento purificatore, unita al gesto ripetitivo del lavaggio, assumeva quasi un valore liturgico. Lavare, oltre che un atto domestico, era un rito ciclico, fatto di tempi, stagioni, tecniche tramandate.

L’antico lavatoio è rimasto intatto e oggi rappresenta una finestra sul passato: un monumento alla vita quotidiana, all’organizzazione collettiva delle attività e al protagonismo silenzioso delle donne nella costruzione della memoria di comunità.

Un museo con sarcofagi e incunaboli

A raccontare la lunga storia di Sutri ci pensa anche il Museo del Patrimonium, ospitato nell’ex Ospedale. Tra sarcofagi, sculture e manoscritti antichi, il museo guida il visitatore in un viaggio dalla civiltà etrusca all’epoca romana, offrendo una visione completa della città e della sua evoluzione.

Sulla Via Francigena, tra fede e cammino

Sutri è anche una tappa della storica Via Francigena, itinerario di pellegrinaggio che attraversa l’Europa da Canterbury a Roma. Il punto di arrivo per i pellegrini è proprio l’anfiteatro, simbolo potente di passaggio e rinascita, memoria e spiritualità. Qui si avverte forte il senso del cammino, del tempo e della storia che si ripete.

Oltre Sutri: natura e cultura nei dintorni

Chi visita Sutri può facilmente estendere l’itinerario ad alcune mete imperdibili nei dintorni. Come Caprarola, con il suo straordinario Palazzo Farnese, o Ronciglione, vincitore del titolo di Borgo dei Borghi 2023. Per gli amanti della natura, ci sono la Riserva Naturale del Lago di Vico, ideale per pic-nic e sport acquatici, e la Faggeta Vetusta dei Monti Cimini, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Naturale dell’Umanità.

Non serve molto per innamorarsi di un posto nel mondo: a volte basta la memoria storica che un luogo porta con sé, altre volte invece basta un pomeriggio di sole e un sentiero che si perde nel bosco. Ma per fortuna Sutri le ha tutte!

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