Autore: Redazione • 23/08/2025 13:58
Il borgo di Santa Fiora, legato al culto di Santa Flora, ha origini antiche già documentate nel IX secolo.
Nel Medioevo divenne un importante centro sotto il dominio degli Aldobrandeschi, che ottennero dall’imperatore il privilegio di battere moneta. Protagonista nelle lotte tra guelfi e ghibellini, Santa Fiora partecipò alla battaglia di Montaperti e divenne baluardo ghibellino contro Siena, citata anche da Dante nel Purgatorio. Con la divisione del territorio aldobrandesco (1274), fu capitale di una contea che comprendeva numerosi borghi della Toscana meridionale.
Alla fine del XV secolo passò agli Sforza, che arricchirono la città con opere d’arte, palazzi e la celebre Peschiera, ospitando persino Papa Pio II. Con Guido Sforza furono concessi gli Statuti di Santa Fiora e prese forma il folclore legato al “drago” ucciso dal conte. Nei secoli successivi la famiglia intrecciò alleanze con i Farnese, gli Orsini e i Medici, fino al passaggio sotto il Granducato di Toscana nel 1632, mantenendo però ampia autonomia. Dal Seicento al Settecento gli Sforza-Cesarini conservarono un ruolo di prestigio. Tra XIX e XX secolo Santa Fiora conobbe sviluppo grazie alle miniere di cinabro.
Oggi è una rinomata meta turistica del Monte Amiata, custode di storia, arte e tradizioni.
Cosa vedere nel borgo di Santa Fiora
Il borgo di Santa Fiora si sviluppa in tre terzieri ricchi di storia e arte.
Si può dire che il Terziere di Castello conservi la storia medievale del borgo: si ammirano i resti della Rocca Aldobrandesca, il Palazzo Sforza Cesarini con affreschi unici del Cinquecento e il Museo delle Miniere di Mercurio, che racconta la tradizione mineraria. Qui si trovano anche la Pieve delle Sante Flora e Lucilla, custode di straordinarie robbiane, e piazze suggestive come San Michele e dell’Olmo.
Nel Terziere di Borgo, passando dalla Porticciola, si gode di panorami spettacolari sulla vallata e si visitano luoghi di culto come il Santuario del SS. Crocifisso e la chiesa di Sant’Agostino, oltre al caratteristico Ghetto ebraico.
Nel Terziere di Montecatino spicca la splendida Peschiera, parco-giardino rinascimentale che custodisce le sorgenti del fiume Fiora e la chiesa della Madonna delle Nevi. Fuori dal centro storico, meritano una visita il Convento della SS. Trinità, immerso in un bosco secolare e legato a leggende locali, e il vicino Monte Labbro, associato alla figura del profeta David Lazzaretti.
Degne di nota anche le Sorgenti del Fiora, visibili sotto i vostri piedi dalla Chiesa della Madonna della Neve, che alimentano la Peschiera, antico vivaio di trote e successivamente parco-giardino.
Eventi e tradizioni locali
Tra gli appuntamenti più attesi nel ricco calendario degli eventi di Santa Fiora spicca il Festival Internazionale Santa Fiora in Musica, con concerti di livello mondiale tra chiese e luoghi suggestivi, e il Palio delle Sante Flora e Lucilla, l’ultima domenica di luglio.
L’autunno è dedicato alle celebri sagre: quella del fungo amiatino e quella del marrone santafiorese, con degustazioni e visite nei boschi. L’anno si apre con il Concerto di Capodanno, seguito dalle Befanate e dal caratteristico Carnevale Morto di Marroneto.
Il mese di maggio invece rievoca le vecchie tradizioni locali con i Canti del Maggio e la Festa delle Croci. L’estate è vivace con la Festa della Madonna delle Nevi, spettacoli pirotecnici, sagre gastronomiche, il Palio dei Somari di Bagnolo e il Giro delle Fonti di Selva. L’inverno, infine, è animato da presepi, canti natalizi e dalla suggestiva Fiaccolata del 30 dicembre, che illumina il borgo con torce e festeggiamenti collettivi.
Cose da fare nei dintorni
Santa Fiora è uno dei borghi situati a ridosso del Monte Amiata, la vetta per eccellenza del sud della Toscana. Pertanto, le idee per itinerari storici ed escursioni in mezzo alla natura sono numerosissime.
Potrete approfittarne per passeggiare nei boschi e nelle foreste, addentrandovi, ad esempio, nella riserva naturale del Monte Labbro, oppure nel parco Faunistico dell’Amiata per ammirare animali rari nei loro habitat, o ancora l’oasi WWF Bosco Rocconi.
Se volete lasciarvi catturare da paesaggi incantati, partite alla volta di Santa Fiora!
foto di copertina credits Dragoncello
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
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