Autore: Redazione • 28/08/2025 14:43
Roseto Valfortore, anticamente chiamato Rosito, deve il suo nome all’abbondanza di rose selvatiche che caratterizzano il territorio. L’aggiunta di Valfortore fa riferimento al fiume Fortore, che nasce a est del paese e attraversa la valle. Questo borgo custodisce una storia millenaria: sin dal I secolo d.C., un cippo funerario romano testimonia la presenza della civiltà romana. Nel 752 il nome Rosito compare per la prima volta in un documento longobardo. Nel corso dei secoli, il borgo passa sotto diverse dominazioni, dai Normanni ai Di Capua, fino ai Lombardo e ai Brancia, vivendo momenti di splendore e decadenza. Tra Ottocento e Novecento, Roseto partecipa ai moti risorgimentali e vede un intenso flusso migratorio verso America e Canada, riducendo drasticamente la popolazione. Oggi il borgo conserva fascino storico e memoria culturale.
Cosa vedere a Roseto Valfortore
Adagiato su un pendio della valle del Fortore, il borgo di Roseto conserva intatto il fascino medievale, con viuzze e vicoli che si lasciano percorrere lentamente, immersi nei profumi del bosco Vetruscelli. Il centro storico, con la sua pianta derivata da tecniche longobarde, alterna strade larghe, dove si affacciano le scalinate delle case, a stradine strette che raccolgono l’acqua piovana. I vicoli partono tutti da piazza Vecchia, chiusa anticamente da porte notturne per protezione. Qui sorge la chiesa Madre, costruita nel 1507 da Bartolomeo III Di Capua, con la splendida balaustra in pietra locale e due sarcofagi gentilizi. Di fronte si trova il palazzo Marchesale e l’arco della Terra, porta principale del borgo. Nel 1623 arriva il culto di San Filippo Neri, patrono del paese, con un busto d’argento conservato nell’oratorio. La chiesa del SS. Corpo di Cristo, oggi sconsacrata, testimonia il culto dei secoli XVIII-XIX. L’arte degli scalpellini rosetani, visibile in portali, colonne e bassorilievi, e le fontane, sorgenti, mulini e meridiane, rendono Roseto un prezioso scrigno di patrimonio artistico e naturalistico.
Gli eventi e le tradizioni di Roseto
A Roseto Valfortore la vita del borgo si anima con feste e tradizioni lungo tutto l’anno. A gennaio, per Sant’Antonio Abate, il terzo sabato, le strade si illuminano di fuochi; a marzo, il Venerdì Santo vede la suggestiva processione vivente. Maggio celebra L’Incoronata con bambini a cavallo e San Filippo Neri, patrono, con processione e distribuzione di prodotti locali. Tra giugno e agosto, la Fiera del Prodotto Tipico, il Premio Lupo, la Stagione Estiva, la Festa dell’Accoglienza, la Madonna del Carmine, la Sagra del Tartufo e la Giornata Contadina animano il borgo con cultura, gastronomia e tradizione. A ottobre la Madonna della Consolazione chiude il ciclo festivo con celebrazioni e fiera.
Cosa vedere nei dintorni
Nei dintorni di Roseto Valfortore si aprono paesaggi di grande fascino e storia. Il bosco Vetruscelli, a pochi passi dal borgo, offre percorsi tra querce e faggi, perfetti per escursioni e picnic. A breve distanza, il fiume Fortore e le sue gole creano angoli suggestivi per passeggiate e fotografia. I borghi vicini, come Castelvetere e Montefalcone, conservano antichi palazzi e chiese, testimoni della tradizione medievale e rinascimentale. La zona è ideale per scoprire mulini ad acqua, fontane storiche e antiche masserie, dove assaporare prodotti tipici locali. Per gli appassionati di archeologia e storia, le vestigia romane e le torri di avvistamento completano un itinerario tra natura, cultura e tradizione.
foto di copertina credits Miti74
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
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