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Navelli, il borgo contadino nel cuore dell'Abruzzo

Autore: Redazione 28/08/2025 14:18

L’origine del toponimo Navelli non è certa: alcuni la collegano a “nava”, cioè conca, altri alla fusione di nove villaggi e alla partecipazione degli abitanti alle Crociate, come ricorda lo stemma del paese. I primi insediamenti risalgono al VI secolo a.C., ad opera dei Vestini, nell’area del vicus Incerulae. La chiesa di Santa Maria in Cerulis è citata già nel 787. Il castello, sorto intorno al X secolo, è menzionato in una bolla del 1092. Nel 1269 Navelli partecipa alla fondazione del Comitatus Aquilano; subisce assedi e danni da terremoti nel 1423, 1456 e 1703. Nei secoli XVI-XVII il borgo prospera grazie alla commercio dello zafferano. Nel 1656 la peste uccide circa 800 persone. Tra fine XIX e XX secolo, la crisi della pastorizia e la nuova viabilità portano migrazioni e il progressivo spostamento dell’abitato a valle.

Cosa vedere nel borgo di Navelli

Il borgo di Navelli, adagiato sul colle con le sue numerose finestre che guardano la valle, conserva l’aspetto di un antico paese di pastori e contadini. Le strade ciottolate, i vicoli stretti e le case collegate da archi raccontano la vita quotidiana di un tempo, tra botteghe, forni comunali e cantine per il mosto. Al centro, il palazzo Santucci del Seicento, costruito sulle rovine della fortezza medievale, si apre su un cortile con pozzo datato 1632 e loggiato superiore con stanze e camini monumentali. Accanto si trova la chiesa di San Sebastiano, restaurata in stile barocco dopo il terremoto del 1703, mentre il borgo antico si esplora attraverso Porta Castello, via del Macello e le altre porte cinquecentesche, tra vicoli, gradini nella roccia e angoli di storia contadina come le pilucce. Fuori le mura si trovano la chiesa del Suffragio, palazzi nobiliari, la chiesa del Rosario e, nei dintorni, le antiche chiese campestri di Santa Maria in Cerulis, Santa Maria delle Grazie e Madonna del Campo. La frazione di Civitaretenga custodisce il monastero di Sant’Antonio e il piccolo ghetto ebraico, testimonianze di un borgo ricco di storia, arte e memorie.

Gli eventi nel borgo di Navelli

A Navelli, le tradizioni religiose e popolari scandiscono l’anno. A maggio, la Madonna del Gonfalone è celebrata con processione e distribuzione dei pani benedetti. Durante l’estate, il borgo ospita manifestazioni artistiche, musicali, teatrali ed enogastronomiche. Il primo weekend dopo Ferragosto si tiene la Sagra dei Ceci e dello Zafferano, con il Palio degli Asini e piatti tipici come gnocchetti e ceci, pasta allo zafferano, arrosticini e dolci locali. A Civitaretenga, l’8 settembre è dedicato alla Madonna dell’Arco, con fiaccolata serale e la fiera “delle cipolle”. La prima domenica di ottobre, la festa della Madonna del Rosario e di Sant’Antonio Abate prevede processione e benedizione di animali e attrezzi agricoli.

Scopri le bellezze nelle vicinanze di Navelli

I dintorni di Navelli offrono paesaggi tra colline, campi e vallate, attraversati dai vecchi tratturi dei pastori. Lungo il fiume Tirino e le campagne circostanti si trovano le antiche chiese rurali, tra cui Santa Maria in Cerulis, Santa Maria delle Grazie e Madonna del Campo. La frazione di Civitaretenga custodisce il monastero di Sant’Antonio, con chiostro e chiesa rinascimentale, e il piccolo ghetto ebraico, testimonianze storiche e culturali preziose. Tra mulini, antiche fonti e strade ciottolate, il territorio permette escursioni nella natura, percorsi enogastronomici tra olio e zafferano e un’immersione nelle tradizioni agricole e religiose locali.

foto di copertina credits Patrizia Molinari

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