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Mariapina Fontana: l'imprenditrice "Donna del vino" si racconta

Autore: Luigi Graziano Di Matteo10/10/2025 08:25

Nel cuore della Campania, tra l’agro aversano e il beneventano, nasce la storia di Tenuta Fontana, un’azienda che affonda le sue radici in una tradizione familiare lunga oltre due secoli.

È qui che la famiglia Fontana, da cinque generazioni, coltiva con passione vitigni pregiati come l’Asprinio d’Aversa, la Falanghina e l’Aglianico, dando vita a vini che raccontano la storia e l’identità di un territorio unico.

Fondata nel 2009 da Mariapina e Antonio Fontana, insieme ai genitori Raffaele e Teresa Diana, Tenuta Fontana nasce dal desiderio di unire innovazione e memoria, sostenibilità e qualità, portando sulle tavole dei migliori ristoranti e nelle enoteche più rinomate del mondo l’autenticità della tradizione vinicola campana.

Per la famiglia Fontana, il vino non è solo un prodotto, ma un linguaggio universale capace di narrare la cultura, i sapori e i valori di una terra. 

Oggi, a guidare, insieme al fratello Antonio, con energia e determinazione questa realtà in continua crescita è Mariapina Fontana, giovane imprenditrice che ha saputo trasformare un’eredità di famiglia in un progetto moderno e internazionale, senza mai perdere il legame con le proprie origini.

Mariapina, sei la quinta generazione di una famiglia che da oltre due secoli dedica la propria vita alla viticoltura. Come nasce l’idea di fondare Tenuta Fontana e quale visione ti ha guidata in questo percorso?

L'idea di fondare Tenuta Fontana è nata dall'amore profondo per la viticoltura che ha caratterizzato la mia famiglia per generazioni. Crescendo in questo ambiente, ho avuto l'opportunità di apprendere le tradizioni, le tecniche e il rispetto per la terra che i miei antenati hanno sempre portato avanti. La visione che mi ha guidata in questo percorso è stata quella di unire il nostro patrimonio familiare con l'innovazione.

Creare un luogo dove la tradizione si sposa con la sostenibilità e la qualità, offrendo vini che raccontano non solo la storia della nostra famiglia, ma anche il territorio unico in cui lavoriamo. Tenuta Fontana rappresenta quindi una sintesi di passione, rispetto per la tradizione e continua ricerca di eccellenza.

Siamo nel periodo chiave della Vendemmia, ma cosa significa per un produttore vinicolo la Vendemmia?

La Vendemmia rappresenta un momento cruciale per un produttore vinicolo. Non è solo il periodo in cui si raccolgono le uve, ma è un compimento del lavoro svolto durante l'anno. Significa entrare in sintonia con la natura, monitorare il progresso delle viti e interpretare i segnali che ci offre il clima. La qualità dell'uva raccolta determina il carattere e il successo del vino che potremo produrre.

Inoltre, la Vendemmia è un momento di condivisione nella raccolta e nella celebrazione di questo prodotto della terra. È un periodo di intensa emozione e anche di grande responsabilità, poiché il nostro lavoro si traduce in vino, che porterà con sé la storia e le tradizioni del nostro territorio.

Eri davvero giovanissima quando avete dato vita a Tenuta Fontana e l’avete portata in giro per tutto il mondo. Per un giovane imprenditore, nel tuo caso una “Donna del vino” quanto conta anche la formazione per far si che queste realtà possano crescere in maniera sana e duratura nel tempo?

Essere una donna giovane nel mondo del vino è stata un'esperienza tanto stimolante quanto impegnativa. La formazione è fondamentale per garantire che realtà come Tenuta Fontana crescano in modo sano e durevole. Un approfondito bagaglio di conoscenze, che va dalla viticoltura alla vinificazione, fino alla gestione aziendale e al marketing, è cruciale per affrontare le sfide del settore. La formazione non solo aiuta a comprendere i processi e le tecniche necessarie per produrre vino di qualità, ma offre anche strumenti per navigare le dinamiche del mercato globale.

Inoltre, il mondo del vino richiede un aggiornamento continuo. Partecipare a fiere e confrontarsi con altri professionisti, soprattutto nel campo delle donne del vino, arricchisce la propria visione e porta nuove idee, permettendo di innovare mantenendo i valori tradizionali. Investire nella formazione è, quindi, un modo per costruire la nostra identità e garantire la crescita della nostra azienda, creando un legame profondo tra il passato e il futuro.

Ci racconti della vostra gamma di prodotti e qual è il vostro fiore all’occhiello?

La nostra gamma di prodotti a Tenuta Fontana riflette la diversità e la ricchezza del nostro territorio. Produciamo una selezione di vini che spaziano dal nostro spumante a bianchi e rossi ognuno con caratteristiche uniche, frutto di un attento lavoro in vigna e di una vinificazione consapevole. Tra i nostri vini, possiamo trovare varietà autoctone che raccontano la storia e la tradizione della nostra terra.

Il nostro fiore all'occhiello è senza dubbio ORORE: un vino che rappresenta il culmine della nostra visione di qualità, il vino della Vigna della Reggia di Caserta, l’unico vino reale al mondo. È il risultato di un'attenta selezione delle uve, con un processo di vinificazione meticoloso che esalta le sue caratteristiche uniche, dono della vigna di San Silvestro della Reggia di Caserta, e per noi è motivo di grande orgoglio. Ogni sorso racconta la nostra passione e il nostro impegno per creare vini che non solo soddisfano il palato, ma anche raccontano la storia della nostra famiglia e del nostro territorio.  

In un progetto di riqualificazione della Reggia di Caserta vi siete aggiudicati l’affidamento della “Vigna di San Silvestro”. Qual è il vostro utilizzo e soprattutto quali sono le qualità di quei terreni?

L'affidamento della «Vigna di San Silvestro» della Reggia di Caserta rappresenta per noi un'opportunità unica di contribuire alla riqualificazione del Palazzo Reale di Caserta, uno dei più belli del mondo se non il più bello, un luogo di grande valore storico e culturale. La nostra sfida fu subito ardua nel riportare in vita una tradizione regale, ma ci siamo riusciti.

I terreni della Vigna di San Silvestro della Reggia di Caserta hanno caratteristiche molto favorevoli per la viticoltura, con un suolo ricco di nutrienti e una posizione strategica che beneficia di un microclima ideale per la crescita delle viti. Questo ci permette di esplorare varietà autoctone e di innovare con pratiche sostenibili. Inoltre, ci proponiamo di coinvolgere la comunità locale in questo progetto, creando un luogo di apprendimento e di condivisione che valorizzi la tradizione vitivinicola della zona, permettendo ai visitatori di apprezzare non solo i nostri vini, ma anche la bellezza del panorama circostante.   

Ci racconti un aneddoto che ti è capitato all’inizio di questo tuo meraviglioso viaggio imprenditoriale?

Il mio inizio imprenditoriale è stato segnato dalla mia prima fiera nel mondo del vino, a Hong Kong. È stato un battesimo strepitoso, ricco di ansie speranze, ma la mia curiosità e la mia determinazione mi hanno spinto ad affrontare l'esperienza, nonostante la tensione iniziale.

Le prime esposizioni sono sempre cariche di emozione, ma esporre in un contesto internazionale mi ha fatto capire che quella sarebbe stata l’inizio del mio cammino. In quel contesto, l'ambasciatore italiano è venuto a degustare il nostro Asprinio, un momento che ricordo con grande orgoglio. Gli apprezzamenti ricevuti per il nostro vino sono stati una valida prova del nostro impegno e della qualità del nostro prodotto. Quella esperienza rappresentò non solo una partenza ma anche un traguardo per me, dimostrando che eravamo sulla strada giusta e che il nostro lavoro stava dando i suoi frutti.

Cosa cambieresti e cosa confermeresti della giovanissima Mariapina dei primi anni di “Donna del vino”?

Oggi non cambierei nulla del mio percorso, perché ogni esperienza ha contribuito a modellare la persona e la professionista che sono diventata. Mi sento ancora in una continua ascesa verso la vetta. Ho iniziato a soli 22 anni, in un mondo competitivo e affascinante, e ricordo bene quel pizzico di incertezza che mi accompagnava, alimentato dalla paura di non essere all’altezza delle aspettative. Ogni dubbio e ogni timore sono diventati opportunità di crescita, tessendo una trama di resilienza e determinazione.

D'altra parte, indubbiamente la passione e la curiosità sono stati i motori del mio viaggio. L'amore per il vino e il desiderio di apprendere e innovare sono diventati pilastri fondamentali. Solo grazie a questi valori ho potuto affrontare le sfide con coraggio, continuando a spingermi oltre i limiti e mantenendo sempre un forte legame con le radici e le tradizioni della mia famiglia. Ho imparato che ogni passo, anche il più incerto, fa parte di una storia più grande e significativa.

Cara Mariapina, grazie per essere stata con noi, ci auguriamo di poter raccontare nel tempo tanti successi legati a Tenuta Fontana ed alla tua persona. A presto!

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