Autore: Redazione • 24/09/2025 11:32
Ingria, nel cuore della Val Soana e immerso nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, è un borgo di montagna a 1000 metri di altitudine, circondato da castagneti e frazioni pittoresche. L’origine del nome è incerta: potrebbe derivare dal longobardo Ingrich o dal latino ingredire, legato al ponte romanico che segna l’ingresso alla valle.
Le sue trenta borgate, adagiate sui versanti della valle, custodiscono baite in pietra con tetti in lòse, corsi d’acqua e scorci autentici. Tra fiori estivi, boschi e memorie scolpite nella pietra, Ingria rappresenta il volto antico e suggestivo del Canavese.
Cosa vedere ad Ingria
Ingria offre numerosi storici e culturali da godersi nell'incantevole paesaggio della Val Soana. Spicca la torre campanaria del 1719, ubicata di fronte alla chiesa parrocchiale di San Giacomo, che è il simbolo del borgo. Sono illustrati in due postazioni due antichi mestieri: lo stagnino itinerante, che aveva il compito di aggiustare le pentole e gli oggetti in rame, e la Mazon dla Gra, essiccatoio delle castagne per ottenere farina.
All’ingresso del paese, garage e lamiere trasformati in murales valorizzano l’arte contemporanea. A Mombianco spicca la chiesetta della Sindone (1647), con affresco esterno di Jacques Peradotto e un quadro secentesco raffigurante la Sacra Sindone, la Madonna nera di Oropa, angeli e santi, circondata da gerani e ortensie estive.
Gli eventi che animano il borgo
Ingria celebra tradizioni, sapori e natura con eventi unici. Il 12 agosto si svolge Cose d’altri tempi – Tchouse d’auti ten, festa francoprovenzale con musica, balli e antichi mestieri lungo le vie del borgo. In estate e autunno si tengono le sagre della patata, della polenta e della castagna, che valorizzano la cucina montana; Ingria è tra i fondatori delle Città della Patata. Comune fiorito, il borgo e le frazioni si vestono di fiori, partecipando al concorso internazionale Communities in Bloom. Da provare la Spalletta di Ingria, salume tipico, e attività all’aperto come mountain bike e arrampicata nella frazione Belvedere.
Le case raccontano – Le mazon i contiont è una mostra permanente all'aperto in cui, passeggiando per le stradine del borgo, si possono incontrare pannelli con numerose vecchie immagini in bianco e nero con didascalie in patois francoprovenzale e in italiano.
Da non perdere nei dintorni di Ingria
Ingria è punto di partenza di diversi itinerari di trekking. Tra questi, si ricordano quelli per Punta Arbella e Monte Betassa.
Da non perdere anche il percorso per le borgate di Codebiollo, che unisce i sentieri dell’Alta Via Canavesana. Gli escursionisti possono fare tappa nella borgata Bech e sostare in un bivacco. Nelle vicinanze, sorge una vetrina degli antichi usi e costumi della Valverdassa e Valle di Codebiollo: l'Ecomuseo, dove sono conservati strumenti da lavoro, vestiti d’epoca e oggetti di uso quotidiano.
E ora, preparate le valigie e partite alla volta di Ingria!
Foto credits: Di Hagai Agmon-Snir -CC BY-SA 4.0
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)
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