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Apricale, dove gli ulivi e le Alpi fanno da sfondo ad un borgo poetico

Autore: Redazione 26/09/2025 09:04

Apricale, il cui nome deriva da apricus (“soleggiato”), sorge in una posizione privilegiata tra gli ulivi dell’estremo ponente ligure, al confine con la Francia, godendo di un clima mite e protetto dalle Alpi Marittime.

La sua storia affonda le radici nella tarda età del bronzo, con insediamenti celto-liguri, seguiti da accampamenti romani. Intorno al Mille i conti di Ventimiglia fondarono il castello sul roccione Apricus, nucleo originario del borgo, che dal XIII secolo assunse la fisionomia attuale. Apricale fu citato per la prima volta in un atto notarile del 1092 e divenne Comune nel 1200. Gli Statuti rurali del 1267, straordinario documento di diritto misto romano e germanico, testimoniano la vita e le severe regole dell’epoca.

Dal 1270 circa entrò nel feudo dei Doria di Dolceacqua, con una breve parentesi dei Grimaldi di Monaco. La “piazza nuova” citata nel 1491 divenne il cuore del borgo. Nei secoli successivi Apricale affrontò carestie, epidemie e difficoltà economiche, fino all’annessione al Regno di Sardegna nel 1815.

Le bellezze da non lasciarsi sfuggire

Il borgo di Apricale è molto suggestivo grazie alle sue case in pietra, sviluppate in altezza, che creano un intreccio scenografico di vicoli, scalinate e sottopassi, dove l’ingresso può trovarsi al piano alto e gli ambienti abitativi al piano inferiore. Camminare per Apricale significa scoprire poesie scritte sui muri, botteghe d’artista e un’atmosfera fiabesca che rimanda a leggende e misteri.

Claudio Nobbio, il “poeta di Avrigue”, ha celebrato nei suoi versi i miti del borgo: la lucertola del castello, i templari in fuga nascosti nelle torri e il leggendario trombettiere di Custer, sopravvissuto a Little Big Horn. La piazza centrale, con la fontana gotica e i sedili in pietra, è circondata da un reticolo di carruggi medievali come via Mazzini e via Cavour, che conducono a chiese e oratori.

Tra i luoghi d’interesse spiccano l’oratorio di San Bartolomeo con il polittico rinascimentale, la parrocchiale ottocentesca, il Castello della Lucertola oggi centro culturale e la cinta muraria con le sue porte ad arco. Poco fuori dal borgo si trovano la pieve di Santa Maria degli Angeli, la chiesa di Sant’Antonio Abate e le rovine di San Pietro in Ento. Infine, l’arte contemporanea arricchisce Apricale con murales, installazioni e sculture, in un dialogo continuo tra passato e presente.

Eventi del borgo

Apricale è un borgo vivo di tradizioni ed eventi culturali. Il castello della Lucertola ospita mostre di rilievo, come il “Solstizio d’inverno” e le esposizioni legate alla Fondazione Maeght, dedicate a grandi artisti contemporanei. A febbraio si svolgono l’itinerario romantico “A come Amore” e la Festa dell’Olio Nuovo. L’estate è animata dal torneo del pallone elastico (giugno-luglio) e dalla rassegna teatrale “E le stelle stanno a guardare”, che trasforma il borgo in palcoscenico con scenografie di Luzzati. Settembre porta la Sagra della Pansarola e la festa patronale, mentre il Natale è celebrato con suggestivi falò in piazza.

Divertimenti nei dintorni di Apricale

Apricale offre intorno a sé numerosi divertimenti immersi nella natura, ideali per chi ama escursioni e attività all’aria aperta. Dal rifugio Sciacaigaglia partono trekking e passeggiate che ripercorrono gli antichi sentieri e mulattiere un tempo colleganti il borgo con Baiardo, Sanremo e l’entroterra ligure. Tra gli itinerari spicca quello verso il tumulo preistorico di Pian del Re, raggiungibile con un percorso tra castagneti e pinete. Altri sentieri conducono alla Foresta di Gouta e all’antico frantoio della valle del Mandancio, raggiungibile in pochi minuti a piedi.

Divertitevi anche voi: riservatevi del tempo per venire a visitare Apricale!

foto credits monticello

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