Autore: Redazione • 27/09/2025 15:20
Acerenza, uno dei Borghi più belli d’Italia, sorge maestosa sulla sommità di un’altura che domina le valli del Bradano e del Basento. Le sue origini risalgono agli Osci, che chiamarono questo luogo Akere, in seguito Acherutia. Il poeta latino Orazio la ricordò come Acherontia, sottolineandone il significato di “luogo alto”.
La sua storia millenaria racconta di epoche gloriose: nel 318 a.C. fu conquistata da Roma, che vi innalzò un tempio a Ercole Acheruntino. Nel corso dei secoli divenne sede episcopale, accogliendo le reliquie di San Canio, e con i Normanni vide sorgere la splendida Cattedrale di Santa Maria Assunta (1080).
Le bellezze del borgo
Situata su una rupe di tufo a oltre 800 metri di altezza, Acerenza domina le valli del Bradano e del Fiumarella, meritandosi l’appellativo oraziano di “nido d’aquila”. Il borgo conserva l’impianto delle cittadelle medievali, con vicoli stretti e scorci suggestivi che conducono alla sua gemma più preziosa: la Cattedrale romanico-cluniacense dell’XI secolo, dedicata a Santa Maria Assunta e San Canio. Imponente e armoniosa, custodisce portali scolpiti, marmi romani, lapidi antiche e preziosi dettagli come affreschi, bassorilievi e acquasantiere scolpite. Al suo interno spicca il suggestivo rosone, che al tramonto proietta fasci di luce sull’altare maggiore, e la raffinata Cripta rinascimentale, commissionata dai conti Ferrillo e affrescata da Giovanni Todisco.
Passeggiando attorno alla cattedrale si scoprono segni di epoche lontane: frammenti greci, stemmi nobiliari e il celebre “Cassone di San Canio”, sarcofago che custodisce le reliquie del patrono. Uscendo, il borgo svela il fascino dei palazzi gentilizi settecenteschi, con portali scolpiti e stemmi familiari, il palazzo cinquecentesco dell’ex Pretura e i resti dell’antico castello longobardo-normanno-svevo, oggi inglobato nella Curia.
Gli eventi ad Acerenza
Acerenza custodisce tradizioni vive e coinvolgenti. Il 25 maggio si celebra la Festa di San Canio, con la solenne processione del patrono per le vie del borgo. Segue, il 13 giugno, la Festa di Sant’Antonio, anch’essa caratterizzata da devozione popolare. L’estate si accende con l’Agosto Acheruntino (1-20 agosto), rassegna di musica e arte, e con la suggestiva rievocazione storica “Dai Longobardi ai Normanni” (11-12 agosto), che anima il borgo con oltre 200 figuranti. Tradizioni gastronomiche completano l’esperienza: l’Aglianico del Vulture, la salsiccia e soppressata acheruntina, il fragrante pane di semola e l’ottimo olio extravergine d’oliva.
foto credits illpaxphotomatic
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