Autore: Alessia Massa • 09/10/2025 10:49
Considerato uno dei più importanti artisti del Novecento, Marc Chagall sarà celebrato, dall’11 ottobre 2025 all’8 febbraio 2026, con una mostra organizzata al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, previdente un percorso espositivo che invita i visitatori a scoprire l’umanità dell’artista e il profondo legame che questo aveva con la sua terra natia.
Siete pronti a scoprirla con noi?
Nato a Vitebsk il 7 luglio 1887, con il nome di Moishe Segal successivamente francesizzato in quello conosciuto oggi, Marc Chagall si appassionò all’arte fin da giovane, svolgendo i primi anni di formazione presso l’accademia di Pietroburgo, dove potrà sostare solo per un breve periodo a causa delle restrizioni adoperate nei confronti degli ebrei, per poi trasferirsi, dopo aver incontrato la sua futura moglie, Bella Rosenfeld, a Parigi. In questo contesto, si approccia alle correnti del Fauvismo e del Cubismo, realizzando varie opere come Io e il villaggio (1911), e riesce ad inserirsi nell’ambiente artistico conoscendo, prima, Guillaume Apollinaire e Robert Delaunay e poi esponendo le sue opere al Salon des Indépendants e alla galleria Der Sturm.

Io e il villaggio (1911), Marc Chagall, Museum of Modern Art, New York
In seguito, trasferitosi nuovamente a Vitebsk a causa del conflitto, dove dipinse opere come L‘Ebreo in rosa (1915) e Compleanno (1915), fonda l’Istituto d’Arte per poi spostarsi a Mosca e partecipare, nel 1917, alla rivoluzione russa. A partire dal 1923, tuttavia, abbandona la carriera politica e si trasferisce a Berlino, dove pubblicherà le sue memorie in lingua Yiddish, oltre ad articoli e poesie, e riallaccerà i rapporti con l’ambiente artistico-culturale a tal punto da riuscire ad organizzare, nel 1924, una retrospettiva alla Galerie Barbazanges-Hodeberg, per poi intraprendere una serie di viaggi in tutta Europa. Con l’avvento del conflitto mondiale e la confisca delle sue opere, Chagall si rifugia in America trasferendosi a Vence solo qualche anno dopo la morte della moglie, suo soggetto artistico frequente, mentre la sua fama continua a crescere attraverso le mostre dedicategli. Risposatosi, nel 1952, inizia a dare luogo a una lunga serie di decorazioni di grandi strutture pubbliche, come le pitture realizzate per il soffitto dell’Opéra di Parigi o il mosaico a Chicago, per poi spegnersi a Vence nel 1985.
Intitolata Chagall – testimone del suo tempo, la mostra ferrarese, curata da Paul Schneiter e Francesca Villanti, e promossa da Fondazione Ferrara Arte e Arthemisia, prevederà un percorso espositivo costituito da oltre 200 opere, tra dipinti, disegni e incisioni, e due sale immersive attraverso cui gli spettatori potranno ripercorrere l’evoluzione artistica di Chagall, avente temi come l’esilio, la memoria e la spiritualità, inserendola a pieno nel contesto vissuto da quest’ultimo.
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Autoritratto con sette dita (1912-13), Marc Chagall, Stedelijk Museum, Amsterdam

Compleanno (1915), Marc Chagall, Museum of Modern Art, New York
Universalmente noto per le sue figure colorate e fluttuanti, le opere di Chagall rivelano la sua capacità di cogliere la dualità dell’esistenza umana configurandosi come uno degli artisti più visionari del Novecento.
Il percorso espositivo, accessibile dalle 9.30 alle 19.30, sarà visitabile al costo di:
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Il Palazzo dei Diamanti, uno dei più noti di Ferrara, è facilmente raggiungibile:
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Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
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