Autore: Redazione • 27/09/2025 13:44
Nascosto tra le curve costiere dello Ionio salentino, dove il profumo resinoso dei pini marittimi si fonde con la brezza marina, si cela uno dei tesori più preziosi del Salento: il Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano. Questo eden mediterraneo rappresenta l'equilibrio perfetto tra wilderness costiera e accessibilità naturale, un luogo dove ogni passo rivela nuove meraviglie.
L'approccio al parco è già un'esperienza magica. Dalla strada provinciale che collega Nardò alla marina di Santa Caterina, una stradina asfaltata si inoltra tra distese di ulivi secolari fino al parcheggio ombreggiato (a pagamento nei mesi estivi, circa 3-5 euro). Da qui inizia la vera avventura: sentieri sterrati si snodano attraverso una pineta monumentale dove i tronchi argentati e scanalati dei pini domestici creano cattedrali verdi di rara bellezza.
Il tappeto di aghi sotto i piedi emette un fruscio ovattato ad ogni passo, mentre la luce dorata filtra attraverso le chiome fitte creando giochi di ombra che danzano sul terreno. L'aria fresca che circola tra gli alberi porta con sé il canto melodioso di cardellini e merli, mescolandosi al rumore ipnotico delle onde che si infrangono sulla costa rocciosa sottostante.
Raggiungere Porto Selvaggio attraverso i sentieri panoramici (circa 15-20 minuti di camminata) è come scoprire un segreto ben custodito. La baia protetta si apre improvvisa tra le scogliere calcaree, rivelando acque turchesi di una trasparenza disarmante. Le sorgenti sottomarine di acqua dolce creano correnti fresche che regalano una sensazione unica durante i bagni estivi, mentre i ciottoli levigati della spiaggia massaggiano dolcemente i piedi nudi.
La Palude del Capitano, raggiungibile attraverso un altro sentiero che parte dal parcheggio, offre uno spettacolo completamente diverso. Questa zona umida relitta ospita flora palustre rara e rappresenta un osservatorio naturale straordinario per aironi, gallinelle d'acqua e anatre selvatiche.
Per chi arriva da Lecce (30 km), il percorso più scenografico segue la SP359 verso Nardò, poi le indicazioni per Santa Caterina. I traghetti estivi collegano anche Santa Maria di Leuca con alcune delle calette più remote del parco, mentre autobus locali servono Nardò con collegamenti verso il parco durante l'alta stagione. La magia selvaggia di questo angolo di Puglia ricompensa ogni sforzo logistico con ricordi indelebili.
Photo credits: Paolo Damiano Dolce - licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
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