Ponte di Veja: quando la pietra si fa poesia e il cielo abbraccia la terra

Prima che vediate il Ponte di Veja, lo sentirete. Il vento della Lessinia inizia a sussurrare melodie diverse quando si avvicina a questo gigante di pietra, e l'aria stessa sembra vibrare di mistero mentre vi conduce attraverso sentieri lastricati dove ogni passo risuona come un battito di tamburo antico.

Poi, improvvisamente, eccolo: uno squarcio impossibile nel cuore calcareo della montagna, dove la roccia ha scolpito se stessa creando un arco maestoso che sembra un portale verso un altro mondo. I suoi 29 metri di altezza si ergono contro il cielo come una cattedrale naturale, mentre i suoi 40 metri di larghezza aprono una finestra perfetta su panorami che mozzano il respiro.

La pietra bianca e rosata del ponte cambia colore con la luce: all'alba si tinge di oro pallido, a mezzogiorno splende accecante contro l'azzurro intenso del cielo veronese, mentre al tramonto si incendia di sfumature aranciate che sembrano fiamme pietrificati. Il muschio vellutato che cresce nelle fessure della roccia aggiunge tocchi di verde smeraldo che contrastano dolcemente con la nudità austera della pietra millenaria.

Avvicinarsi al ponte è come camminare nella storia: ogni crepa racconta millenni di gocce d'acqua ostinate che hanno scavato pazientemente fino a creare questo capolavoro geologico. L'eco dei passi sotto l'arco crea un suono profondo e cavo che sembra la voce della terra che racconta segreti custoditi per secoli di silenzio.

Il profumo intenso della vegetazione montana - un misto di resina di pino, erba selvatica e quella fragranza metallica che solo la roccia calcarea sa rilasciare - riempie le narici mentre gli occhi si perdono nel gioco di luci e ombre che danza continuamente attraverso l'apertura dell'arco. È facile capire perché Andrea Mantegna rimase folgorato da questa visione, e perché ancora oggi fotografi e pittori vengono qui alla ricerca dell'inquadratura perfetta.

La leggenda locale sussurra che attraversare il ponte porti fortuna, ma la vera magia sta nel fermarsi sotto l'arco, alzare gli occhi verso quel cerchio perfetto di cielo e sentire il brivido cosmico di essere piccoli testimoni di un miracolo geologico che ha richiesto milioni di anni per nascere.

Come raggiungerlo: Da Verona, prendete la SP6 della Lessinia verso Sant'Anna d'Alfaedo (25 km di curve panoramiche). Parcheggio gratuito presso il ristorante Ponte di Veja (seguire cartelli). Cammino facile: 500 metri su sentiero battuto dalla strada. Tempo di visita: 1 ora per goderselo con calma. Periodo migliore: tutto l'anno, spettacolare con la neve d'inverno. Abbigliamento: scarpe comode con suola antiscivolo. Servizi: bar-ristorante aperto weekend e festivi, area picnic nelle vicinanze.

Photo credits: Thilo Parg / Wikimedia Commons - published this file under the licence CC-BY-SA-3.0