Autore: Redazione • 30/09/2025 20:43
Camminare nella Valle delle Grandi Pietre significa entrare in una dimensione mitologica dove il tempo geologico si fa materia tangibile. Dal fitto della foresta aspromontana emergono improvvisi monoliti colossali, torri di roccia che sembrano frammenti di un mondo primordiale dimenticato dagli dei. E tra tutti, Pietra Cappa domina sovrana: 140 metri di altezza, il più grande monolito d'Europa, una cattedrale naturale che si innalza tra faggi secolari e felci giurassiche.
Avvicinarsi a questa massa di arenaria rosata è un'esperienza che ti toglie il respiro. Le pareti verticali salgono verso il cielo con una presenza fisica quasi opprimente, striate da venature ocra e grigie che raccontano milioni di anni di sedimentazione. La roccia è calda sotto le dita quando la tocchi - trattenuta dal sole calabrese - ruvida, antica, con una texture che parla di onde fossili e fondali marini sollevati da forze titaniche. Sulla superficie crescono muschi color smeraldo e licheni argentei che disegnano mappe fantastiche, mentre alla base radici nodose di castagni centenari si aggrappano alla pietra come tentacoli possenti.
Il bosco intorno è selvaggio e profumato: aria densa di resina di pino, humus ricco, menta selvatica che cresce tra le rocce. Il silenzio è abitato solo dal canto acuto dei rapaci che nidificano sulle sporgenze più alte e dal fruscio del vento tra le fronde, un sussurro continuo che sembra portare echi di leggende antiche. Tra i monoliti si aprono anfratti misteriosi, grotte naturali dove antichi eremiti cercavano rifugio, dove l'ombra è fredda e profonda anche a mezzogiorno.
La luce qui gioca con la geometria impossibile delle pietre: al tramonto, quando i raggi obliqui colpiscono la Pietra Cappa, questa si accende di tonalità infuocate - arancio, rosso mattone, oro bruciato - stagliandosi contro il verde cupo del bosco in un contrasto che sembra dipinto. È bellezza primordiale che ti fa sentire piccolo, testimone di qualcosa che esisteva prima dell'uomo e continuerà dopo.
Come arrivare: Da Natile di Careri (Reggio Calabria) seguire le indicazioni per il sentiero della Pietra Cappa nel Parco Nazionale dell'Aspromonte. Escursione impegnativa di circa 3 ore (andata), dislivello 600 metri. Necessarie scarpe da trekking e buona preparazione fisica. Ideale primavera e autunno.
Photo credits: Jacopo Werther - licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
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