Autore: Redazione • 28/09/2025 10:49
Nelle terre magiche dell'Alto Adige, dove antiche leggende ladine si materializzano ogni mattina e sera in spettacoli cromatici che paralizzano l'anima, si estende uno dei teatri naturali più grandiosi delle Dolomiti: il Parco Naturale Sciliar-Catinaccio. Qui, dove il massiccio dello Sciliar si erge come una gigantesca panchina di pietra e le torri del Catinaccio si accendono di rosa fiammeggiante nel fenomeno dell'Enrosadira, ogni respiro profuma di libertà alpina e ogni sguardo abbraccia orizzonti infiniti.
L'accesso principale a questo paradiso verticale parte dalla A22 del Brennero con uscita a Bolzano Nord/Bozen Nord. Da qui, la SS12 conduce attraverso la Val d'Ega fino a Ponte Nova/Deutschnofen, poi si sale verso Obereggen o Nova Ponente/Deutschnofen. Chi preferisce l'approccio occidentale può seguire la SS242 da Bolzano verso Siusi/Seis, porta d'accesso all'Alpe di Siusi raggiungibile anche con la funivia panoramica che parte da Siusi paese (12 euro andata e ritorno).
Salire sull'Alpe di Siusi attraverso la cabinovia è già un'esperienza che cattura il cuore. Man mano che si guadagna quota, la valle sottostante si trasforma in un mosaico verde punteggiato da masi tradizionali e campanili gotici, mentre l'aria si fa fresca e cristallina, carica del profumo dolce dei fiori alpini che tappezzano i prati sconfinati di questo altopiano delle meraviglie.
Camminare sui sentieri dolci che attraversano l'Alpe di Siusi è come galleggiare su un oceano verde a duemila metri di quota. Le praterie ondulate si estendono per chilometri, interrotte solo da ruscelli gorgheggianti e baite di legno dove il profumo del pane appena sfornato si mescola a quello del fieno appena tagliato. Durante l'estate, questo tappeto naturale si trasforma in un caleidoscopio floreale: genziane blu, rododendri rosa, stelle alpine bianche creano composizioni cromatiche che sembrano dipinte da una mano divina.
Il fenomeno dell'Enrosadira trasforma quotidianamente questo paesaggio in uno spettacolo cosmico. All'alba e al tramonto, quando i primi o gli ultimi raggi del sole colpiscono le pareti dolomitiche del Catinaccio, la roccia calcarea si accende letteralmente di un rosa shocking che vira all'arancione fiammeggiante, poi al rosso fuoco, creando un incendio di colori che mozzafiato e fa battere forte il cuore.
I rifugi alpini disseminati su questo altopiano da sogno - come il Rifugio Bolzano o la Baita Panorama - offrono soste rigeneranti dove canederli fumanti e strudel di mele ristorano il corpo mentre l'anima si nutre di panorami impossibili che spaziano dalle guglie delle Odle fino alle cime dell'Ortles, rendendo ogni momento in questo santuario dolomitico un regalo prezioso che resta impresso per sempre nella memoria.
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Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
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