Autore: Redazione • 24/09/2025 21:05
Pedalare lungo l'Adda è come sfogliare un libro di storia scritto sull'acqua. Da Lecco fino a Rivolta d'Adda, questo fiume che nasce dalle Alpi e scorre verso il Po racconta cinquecento anni di ingegneria idraulica, mulini, centrali elettriche e soprattutto le geniali intuizioni di Leonardo da Vinci che qui ha studiato, progettato e sognato macchine che sembravano impossibili.
Il Naviglio di Paderno è il capolavoro che vi lascerà a bocca aperta. Questo canale artificiale lungo sei chilometri aggira i salti di roccia dell'Adda con una serie di conche (chiuse) che permettevano alle barche di superare 27 metri di dislivello. Leonardo ha progettato il sistema di chiuse che ancora oggi funziona perfettamente: vederle in azione è come assistere a uno spettacolo di ingegneria rinascimentale dal vivo.
Camminare o pedalare lungo gli argini significa attraversare paesaggi che cambiano continuamente. Si passa dalle rocce e rapide della zona di Paderno d'Adda, dove il fiume si infuria tra massi granitici, alle distese verdi della pianura dove l'acqua scorre lenta e silenziosa tra pioppi e salici piangenti. Ogni curva rivela scorci diversi: ora antichi mulini che ancora girano spinti dalla corrente, ora centrali idroelettriche che trasformano la forza del fiume in energia pulita.
La storia industriale qui è ovunque. Ciminiere di mattoni rossi, turbine abbandonate, ponti ferroviari che attraversano l'acqua: sono i resti di quando questa vallata era il cuore industriale della Lombardia. Ma invece di essere brutti, questi archeologi industriali si sono integrati nel paesaggio creando un mix affascinante tra natura e storia del lavoro.
I borghi lungo il fiume conservano atmosfere d'altri tempi: Trezzo sull'Adda con il suo castello medievale che domina le rapide, Vaprio d'Adda dove Leonardo soggiornava nella villa Melzi, Cassano d'Adda con i suoi ponti storici. Ogni paese ha la sua trattoria tipica dove fermarsi dopo le pedalate a gustare risotto con luganega e vini locali.
La fauna ha riconquistato il fiume: martin pescatori, aironi cenerini, nutrie che nuotano curiose, e perfino qualche lontra che negli ultimi anni è tornata a popolare questi habitat fluviali. Pescare qui è un piacere per chi ama la tranquillità: trote, cavedani e lucci abbondano nelle acque pulite.
Il parco è perfetto per escursioni in bicicletta: la pista ciclabile segue il fiume per chilometri su percorsi pianeggianti adatti a famiglie e ciclisti della domenica. Si può partire da qualsiasi stazione ferroviaria lungo il percorso: Lecco, Bergamo, Milano sono tutti ben collegati. Portate macchina fotografica per immortalare conche leonardesche e paesaggi fluviali, borraccia per le soste e curiosità per scoprire come genio e natura possono convivere in perfetta armonia.
Photo credits: Cicciouacchio - licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
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