Autore: Redazione • 28/09/2025 10:36
Nelle viscere selvagge del Trentino, dove il silenzio delle cime viene interrotto solo dal rombo lontano delle valanghe e dal fruscio invisibile di antichi giganti pelosi che vagano tra abeti secolari, si estende il regno più incontaminato delle Alpi: il Parco Naturale Adamello Brenta. Questo santuario alpino custodisce segreti che solo i venti glaciali conoscono, offrendo rifugio all'ultimo orso bruno delle Alpi orientali e regalando panorami che spaccano il cuore a chi ha il coraggio di sfidare l'altitudine e la fatica.
L'ascesa verso questo paradiso verticale inizia dalle valli profonde che si diramano dalla A22 del Brennero. Da Trento, la SS421 serpeggia attraverso Val Rendena fino a Madonna di Campiglio, trasformando il viaggio in una sinfonia paesaggistica dove torrenti impetuosi scavano gole spettacolari e malghe isolate punteggiano pascoli smeraldini. Chi preferisce l'approccio orientale può seguire la Val di Non fino a Cles, poi inerpicarsi verso i laghi di Tovel lungo stradine che mozzano il respiro ad ogni tornante.
Varcare i confini del parco significa entrare in una dimensione primordiale dove ogni passo sui sentieri rocciosi può riservare incontri magici. Le orme possenti dell'orso bruno impresse nel fango delle pozze raccontano storie notturne di caccia e sopravvivenza, mentre l'eco improvvisa di un ramo spezzato nel sottobosco fitto fa accelerare il battito cardiaco e risveglia istinti ancestrali sopiti dalla vita cittadina. L'aria rarefatta profuma di resina di pino cembro e erbe alpine, mescolandosi al sentore metallico delle rocce calcaree riscaldate dal sole di montagna.
I laghi alpini disseminati come gioielli turchesi in questa corona di vette regalano riflessi ipnotici. Il Lago di Nambino, incastonato in una conca glaciale circondata da pareti dolomitiche che sfiorano i tremila metri, specchia nelle sue acque cristalline le guglie rosate del Gruppo di Brenta. Durante l'alba dorata, quando i primi raggi accendono letteralmente le rocce calcaree trasformandole in torce giganti, l'acqua immobile diventa uno specchio magico che raddoppia la bellezza già impossibile di questo teatro naturale.
L'inverno trasforma questo regno in un universo di cristallo dove ghiacciai millenari dell'Adamello brillano come diamanti cosmici sotto cieli di un azzurro così puro da far male agli occhi. I rifugi alpini, raggiungibili con funivia da Pinzolo o Madonna di Campiglio, offrono soste rigeneranti dove polenta fumante e speck nostrano ristorano corpi e anime dopo escursioni memorabili in questo santuario dell'orso che continua a sedurre ogni cuore selvaggio.
Photo credits: Marco Ober - licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
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