Autore: Redazione • 31/10/2025 16:05
Nel cuore del Molise, a pochi passi dal centro di Isernia, si trova un luogo che ci invita a un viaggio indietro di centinaia di migliaia di anni. Il Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia è molto più di un semplice museo: è un dialogo con il passato remoto dell’umanità, una memoria che prende forma attraverso ossa, strumenti litici, ricostruzioni ambientali e superfici archeologiche che parlano di uomini, animali e paesaggi antichi.
Proprio a Isernia si trova il sito di Isernia La Pineta, un giacimento che documenta la presenza umana nell’area fra circa 700.000 e 500.000 anni fa. Qui sono emersi resti di grandi animali – come rinoceronti, bisonti, elefanti – accanto a strumenti in selce e calcare realizzati dai gruppi umani che frequentavano quella pianura. Il museo ha l’ambizione di rendere accessibile questa storia, trasformandola in esperienza: il visitatore può osservare non solo i reperti, ma anche frammenti della superficie archeologica, ricostruzioni animali e ambientali, e comprendere il rapporto tra l’uomo, la fauna e il territorio in un’epoca così lontana.
Varcata la soglia del museo, si viene accolti da spazi progettati per stimolare la curiosità: sale dedicate all’evoluzione di Homo, ambientazioni scenografiche che ricostruiscono gli animali del Pleistocene, e un padiglione degli scavi dove – per chi vuole – è ancora possibile osservare il lavoro degli archeologi. Un elemento particolarmente toccante è il celebre “dentino” – un piccolo resto umano appartenente a un bambino vissuto circa 600.000 anni fa, conservato nella collezione come simbolo del legame tra noi e chi ci ha preceduti.
Spesso i musei ci pongono davanti all’“altro”, al passato come qualcosa di distante e astratto. Qui invece, al Museo Nazionale del Paleolitico di Isernia, la grande forza è proprio nel mostrare il “noi” nel passato. Gli esseri umani che abitarono Isernia La Pineta vivevano in un mondo che non era così radicalmente diverso da quello che ci circonda: adattamento, relazioni, uso delle risorse. Guardando gli strumenti e le ossa, capiamo che “abitare” significa sempre raccontare una condizione umana. Qui il passato diventa vicinissimo, e ci interroga sul presente.
Dopo un importante intervento di riallestimento, il museo ha riaperto al pubblico con un nuovo percorso espositivo, pensato per essere più coinvolgente e accessibile: nuove sezioni, ambientazioni, ricostruzioni grandizza naturale e tecnologia al servizio della divulgazione. Ma il Museo non è solo luogo di esposizione: è anche centro di ricerca, didattica e presenza sul territorio. Eventi come “Pillole di Preistoria – A tavola con i nostri antenati” testimoniano come il museo si apra all’incontro tra comunità e memoria.
Foto di copertina : Di Thilo Parg - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=86925973
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)
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