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Un viaggio nella memoria — Nasce (e risorge) il Museo Archeologico Nazionale di Chiusi

Autore: Redazione 26/11/2025 13:42

Il Museo Archeologico Nazionale di Chiusi ha radici profonde: istituito per la prima volta nel 1871 come museo comunale per raccogliere i numerosi reperti etruschi della zona, nasce dall'esigenza di conservare un patrimonio disperso — spesso per “depredazioni” antiquarie — e restituirlo a un territorio orgoglioso della sua antica identità. 

Nel 1901 il museo viene trasferito nella sua sede attuale, un elegante edificio neoclassico in via Porsenna 93, che diventa la casa permanente dei tesori di Chiusi. 
Un ampliamento importante risale al 1932, grazie a nuovi reperti arrivati da collezioni private. 

Durante la Seconda Guerra Mondiale il museo subì danni, ma nonostante tutto, nel 1963 passò sotto gestione statale, assumendo l’attuale denominazione di “nazionale”. 
Oggi fa parte del sistema museale della regione Toscana, con una raccolta valorizzata e continuamente curata. 

In altre parole: non è solo un contenitore di oggetti — è la memoria concreta di un popolo che un tempo dominava queste terre.

Cosa racconta — Tra Etruschi, Romani e Longobardi: la storia di Chiusi in mostra

Il museo offre un racconto arcaico e poi millenario del territorio e della sua civiltà.

  • Si parte con le origini: oggetti di frequentazione dell’area sin dall’età del Bronzo, fino all’età del Ferro.
  • Poi il cuore: l’età etrusca — con ceramiche in bucchero, vasi, canopi antropomorfi, urne cinerarie, sarcofagi, rilievi, statue, oggetti di uso quotidiano e corredi tombali.
  • L’eleganza classica: importazioni greche, vasi attici dipinti, testimonianze di contatti e commerci col mondo mediterraneo.
  • L’età romana e oltre: ceramiche sigillate, vetri, bronzi, statue — tra cui un ritratto di Augustus (Augusto), mosaici, cippi funerari — e perfino oggetti da fine impero.
  • Il periodo longobardo: tombe con armi, fibule, gioielli, evidenziando che Chiusi restò un centro abitato e importante anche nei secoli successivi. 

Inoltre, il museo include un laboratorio di restauro, che testimonia l’attenzione alla conservazione e al recupero preciso del patrimonio. 

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Alcune delle esperienze più suggestive all’interno del museo:

  • La sfinge funeraria in “pietra fetida” — una scultura del VI secolo a.C., oggi simbolo del museo, che unisce arte e mistero.
  • Urne e sarcofagi etruschi e classici, tra cui l’urna in alabastro di Larth Sentinates Caesa, proveniente dalla tomba della Pellegrina: un’opera che racconta il culto dei morti e le credenze sull’aldilà.
  • Vasi in bucchero, ceramiche attiche, bronzi, oggetti votivi e di uso quotidiano, che restituiscono il tessuto sociale, commerciale e artigianale di una civiltà ricca e complessa.
  • Reperti romani e longobardi: statue, mosaici, armi, ornamenti — segno di una continuità abitativa e culturale nel territorio di Chiusi attraverso i secoli. 

In più: la visita può — a seconda delle condizioni — includere anche alcune tombe etrusche nei dintorni, come la Tomba della Pellegrina, la Tomba del Leone, e la Tomba della Scimmia. Queste tombe, con sarcofagi, urne e — in alcuni casi — pitture parietali, offrono un’esperienza immersiva unica nel mondo funerario etrusco. Talvolta, però, l’accesso è soggetto a disponibilità o prenotazione.

Il museo si trova in centro storico, in via Porsenna 93, Chiusi (SI)

 Con i mezzi

  • In auto: uscita autostradale A1 “Chiusi‑Chianciano Terme”, da lì SS 146 fino a Chiusi.
  • In treno: Chiusi‑Chianciano Terme è sulla linea Firenze–Roma. Dalla stazione si può raggiungere il centro storico in bus (o taxi) oppure con qualche minuto a piedi, a seconda del punto di arrivo.

 Orari e biglietti (indicativi — meglio verificare in anticipo)

Secondo le informazioni più aggiornate: il museo è aperto nei giorni feriali e festivi, con orario indicativo 8:30–19:50 (alcune fonti indicano apertura fino alle 20:00) con ultimo ingresso circa mezz’ora prima della chiusura. 

  • Biglietto intero adulti: circa € 6,00.
  • Ridotto (giovani 18–25, over 65, e secondo normative museali): circa € 2,00 – € 3,00.
  • Spesso l’ingresso per minori (alcune fasce) è gratuito o fortemente ridotto. 

Il biglietto d’ingresso al museo include generalmente la possibilità di visitare la Tomba della Pellegrina e la Tomba del Leone, che fanno parte dello stesso circuito. 
Per la visita di tombe particolari (come la Tomba della Scimmia) o per gruppi/tour guidati è consigliata la prenotazione: telefono +39 0578 20177 oppure mail indicata sul sito ufficiale. 

Perché vale la pena — Un’esperienza che unisce memoria, bellezza, conoscenza

Visitare il Museo Archeologico Nazionale di Chiusi significa fare un salto indietro nel tempo di millenni: vedere con i propri occhi come vivevano, credevano e morivano gli Etruschi; scoprire i passaggi storici che trasformarono quella terra da civiltà antica a realtà romana e medievale.

Non è un semplice museo: è un continuum storico, un racconto stratificato che attraversa le epoche. I reperti — alcuni rarissimi — raccontano storie di uomini, di rituali, di commerci, di cultura mortuaria; materiali in pietra, terracotta, metallo, tutti custoditi con cura e passione.

Inoltre, la struttura del museo e l’eventuale visita alle tombe etrusche nei dintorni offrono una profondità fisica e simbolica: non solo oggetti da osservare — ma luoghi dell’anima, tracce visibili di un passato che ancora oggi parla.

Qualche consiglio prima di partire

  • Controlla sempre sul sito o telefonicamente eventuali chiusure temporanee o modifiche di orario (in particolare per le tombe, per cui l’accesso può essere limitato).
  • Se possibile, valuta l’opzione del biglietto unico se intendi visitare anche altri musei/luoghi di interesse nella città di Chiusi.
  • Organizza la visita con un po’ di tempo: la collezione è ricca e diversificata, ideale per chi ama la storia, l’archeologia, ma anche per famiglie con bambini.
  • Se arrivi da fuori — treno o auto — tieni conto degli orari e magari lascia l’auto fuori dal centro: il museo è in centro storico.

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