Autore: Redazione • 31/10/2025 15:37
Nel cuore del centro storico di Chiavari, città affacciata sul Golfo del Tigullio, sorge un luogo che invita a fermarsi e a riflettere: il Museo Archeologico Nazionale di Chiavari, ospitato in un elegante palazzo seicentesco, forte di reperti che parlano di comunità antiche, di scambi e di riti che attraversarono i secoli.

L’edificio che accoglie il museo è il Palazzo Rocca, costruito nel XVII secolo e adibito un tempo alle scuderie. È al piano terra di questo palazzo – in via Costaguta 4 – che, dal 1985, il museo apre le porte. Qui, camminando tra le sale, si scoprono tracce profonde del territorio ligure: dalla preistoria, passando per l’Età del Ferro, fino all’epoca romana e medievale.
Il cuore pulsante del museo è la straordinaria necropoli dell’Età del Ferro – appartenente al popolo dei Liguri Tigullii – scoperta nel 1959 in Corso Millo. Le tombe “a cassetta” (circa 126) conservavano urne cinerarie e corredi sontuosi: bracciali, anelli, spille, armi in ferro, piatti, bicchieri. Ogni oggetto raccontava una persona, una comunità, un rito. E dal fondo degli strati si è ricostruito anche un approdo marittimo: suggestione che ci ricorda quanto Chiavari fosse, sin da allora, crocevia di terra e mare.
Il percorso del museo non si limita al passato remoto: in visione ci sono anche materiali romani e medievali che testimoniano la trasformazione del territorio e delle sue comunità. Le curve del tempo si aprono così davanti ai visitatori: si parte dai gesti quotidiani di popoli che vivevano a contatto con il mare e le montagne, si passa alle dinamiche del commercio, agli insediamenti, agli scambi, fino a toccare le tracce di un mondo che si è fatto moderno.
Visitare questo museo significa mettere in dialogo presente e passato. È ascoltare — tra i silenzi delle teche e i passaggi del palazzo antico — le voci di chi ha abitato queste terre prima di noi. È scoprire che un bracciale in bronzo, una lancia in ferro o una tazza cerimoniale non sono solo reperti, ma storie di relazioni, di status sociale, di ritualità. E, al contempo, è una occasione per contemplare la veste architettonica seicentesca del palazzo che ospita tutto questo: un matrimonio tra arte, storia e memoria.
Nel breve tragitto che conduce da Via Costaguta al cuore di Chiavari, ci si ritrova immersi in una finestra sul passato. Il Museo Archeologico Nazionale di Chiavari non è solo un contenitore di oggetti, ma un invito a guardare più lontano: a chiedersi come vivevano quelle comunità, quali maree culturali li attraversavano, quanto coraggio ci fosse nel plasmare la vita quotidiana.
E mentre il sole cala sul mare davanti al Tigullio, forse, passeggiando fuori dal museo, si sentirà ancora l’eco di mani e volti che abitavano quel litorale molti secoli fa.
Foto di copertina : Ministero della cultura
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)
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