Autore: Redazione • 28/09/2025 10:46
Nelle valli remote dell'Alto Adige, dove il confine tra Italia, Austria e Svizzera si dissolve in un intreccio di culture e paesaggi da sogno, emerge dalle acque turchesi uno dei panorami più inquietanti e affascinanti d'Europa: il Lago di Resia con il suo campanile sommerso. Questa guglia solitaria che spunta come un dito accusatore dalle profondità lacustri racconta una storia di progresso controverso e memoria sommersa, trasformando un tragico evento del passato in una delle icone fotografiche più riconoscibili delle Alpi.
L'avvicinamento a questo specchio d'acqua leggendario attraversa panorami che lasciano senza parole. Dalla A22 del Brennero, uscendo a Sluderno/Schlanders, la SS40 della Val Venosta serpeggia per 30 chilometri attraverso meleti sterminati e castelli medievali arroccati su speroni rocciosi, fino a raggiungere Curon/Graun. Durante il tragitto, l'alternanza linguistica dei cartelli stradali - italiano, tedesco, ladino - ricorda la ricchezza culturale di questa terra di confine dove tradizioni alpine si mescolano in un cocktail identitario unico.
Il primo sguardo sul campanile provoca un brivido emotivo che attraversa la spina dorsale come una scossa elettrica. Questa torre gotica del XIV secolo, unico testimone sopravvissuto alla sottomissione forzata del 1950, si erge dalle acque cristalline con una dignità commovente. L'effetto visivo è straniante e poetico: l'acqua che lambisce la base di pietra crea riflessi ondeggianti che raddoppiano l'immagine, mentre le montagne circostanti, Ortles, Similaun, Weissugel, incorniciano questo palcoscenico acquatico con vette imbiancate che sfiorano i tremila metri.
Percorrere il sentiero panoramico che circonda il bacino artificiale (6 chilometri di passeggiata pianeggiante) regala scorci sempre diversi su questo monumento involontario. L'aria montana profuma di erba appena tagliata e fiori alpini, mentre il silenzio ovattato viene interrotto solo dal placare dolce delle onde artificiali contro la sponda ghiaiosa e dal tintinnio distante delle campanelle delle mucche al pascolo sui pendii circostanti.
Durante le prime ore del mattino, quando la nebbia sottile si alza dalle acque immobili e il campanile sembra galleggiare in una dimensione onirica, l'atmosfera diventa magica e malinconica. Le leggende locali sussurrano che nelle notti di tempesta si possano ancora sentire i rintocchi fantasma delle campane sommerse, mentre i tramonti infuocati dipingono questo paesaggio surreale con sfumature impossibili che trasformano il Resia in uno dei luoghi più fotografati e emotivamente potenti delle Alpi europee.
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Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
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