Autore: Redazione • 21/09/2025 16:01
Quando il fiume Stella raggiunge il mare dopo il suo viaggio attraverso le pianure friulane, non si arrende subito alle onde salate. Prima si concede una danza lenta tra canneti, barene e isolotti, creando una delle zone umide più ricche del Nord Italia. La Riserva Naturale Foci dello Stella è un labirinto d'acqua dove ogni canale racconta storie di pescatori, uccelli migratori e tradizioni che resistono al tempo.
Navigare questi canali è come entrare in un mondo parallelo. Le imbarcazioni tradizionali scivolano silenziose tra acque che cambiano colore ad ogni curva: dal marrone torbido del fiume al verde bottiglia delle lagune, fino al blu intenso del mare aperto. Il profumo salmastro si mescola a quello delle erbe palustri, creando un cocktail olfattivo che sa di libertà e avventura marina.
I casoni di legno puntellano questo paesaggio acquatico come sentinelle del tempo che fu. Queste capanne dei pescatori, costruite su palafitte con tecniche tramandate per generazioni, sembrano galleggiare sull'acqua durante l'alta marea. Alcuni sono ancora abitati dai pescatori locali, altri sono diventati rifugi romantici dove passare notti cullati dal movimento dolce delle maree. Vederli riflessi nell'acqua al tramonto è pura poesia visiva.
La fauna qui regna sovrana. Fenicotteri rosa si muovono in formazioni ordinate come ballerini di un corpo di ballo acquatico, mentre aironi cinerini aspettano immobili il momento giusto per l'affondo decisivo. Le garzette danzano eleganti sui bassifondi, e durante le migrazioni stagionali il cielo si riempie di stormi incredibili che disegnano geometrie perfette contro l'azzurro dell'orizzonte.
Il silenzio qui ha una densità particolare, rotto solo dal lieve sciabordio dell'acqua contro le imbarcazioni, dal grido lontano dei gabbiani e dal fruscio discreto delle canne che ondeggiano nella brezza marina. È un posto che rallenta automaticamente i ritmi frenetici della vita moderna, dove anche il più stressato dei cittadini ritrova pace interiore.
Le escursioni in battello permettono di esplorare canali altrimenti inaccessibili, mentre i percorsi a piedi lungo gli argini offrono punti di osservazione privilegiati sulla vita selvatica. Fotografi naturalisti trovano qui soggetti infiniti: dai riflessi dorati del tramonto sui casoni ai primi piani di uccelli che non temono la presenza umana.
La riserva si raggiunge facilmente da Lignano Sabbiadoro o Marano Lagunare, dove partono le escursioni guidate in battello. I centri visita forniscono binocoli e informazioni sui cicli delle maree che influenzano moltissimo la visibilità della fauna. Primavera e autunno sono le stagioni migliori per le migrazioni, ma anche l'estate regala spettacoli ornitologici indimenticabili. Portate cappello e crema solare: qui il riflesso dell'acqua amplifica l'esposizione ai raggi, ma la brezza marina rende tutto più sopportabile.
Photo credits: Rudy.Bidoggia - disponibile in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
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