Autore: Redazione • 28/08/2025 11:06
Il Museo Regionale Interdisciplinare di Messina (MuMe) non è semplicemente una galleria d'arte, ma un vero e proprio scrigno della memoria storica e artistica di un territorio che, nonostante le profonde ferite subite, ha saputo preservare un patrimonio culturale di inestimabile valore. La sua storia è indissolubilmente legata alle vicende sismiche e belliche che hanno segnato la città dello Stretto, rendendolo un simbolo di resilienza e rinascita. Custode dei tesori scampati al catastrofico terremoto del 1908 e ai successivi bombardamenti, il MuMe raccoglie collezioni che narrano la storia della pittura, della scultura e delle arti applicate in Sicilia dal XII al XIX secolo.
Le radici del museo affondano nel Museo Civico Peloritano, fondato nel 1890, che raccoglieva opere d'arte provenienti da chiese e conventi della provincia di Messina. Quando il terremoto del 1908 rase al suolo quasi tutta la città, il patrimonio artistico fu in gran parte distrutto o sepolto. In un'operazione di salvataggio eroica e senza precedenti, soprintendenze e funzionari si adoperarono per recuperare quanto era rimasto, catalogando e mettendo al sicuro le opere sopravvissute. Questo nucleo di tesori recuperati costituì la base del nuovo Museo Nazionale d'arte medievale e moderna, istituito nel 1914. Per decenni le collezioni vennero ospitate in una ex filanda, un luogo provvisorio ma essenziale, prima di trovare la loro collocazione definitiva in una moderna e funzionale struttura, inaugurata nel 2017. Il nuovo allestimento, razionale e suggestivo, permette ai visitatori di ammirare le opere in un percorso espositivo che si estende su oltre 17.000 metri quadrati.
Il MuMe è giustamente famoso in tutto il mondo per custodire opere di artisti del calibro di Antonello da Messina e Caravaggio, due giganti della storia dell'arte. Tra i pezzi più celebri si annoverano:
Tuttavia, il percorso espositivo non si limita a questi nomi celebri. Il museo offre una panoramica completa dell'arte siciliana, con una ricca sezione di sculture lignee e marmoree che include opere di artisti come la "Madonna del Graffeo" di Girolamo Alibrandi e sculture rinascimentali di Antonello Gagini. Le gallerie espongono anche tele di artisti di spicco come Mattia Preti, che lasciò significative tracce del suo passaggio in Sicilia, e Polidoro da Caravaggio, di cui è conservato il "Cristo morto con la Maddalena". Il museo ospita inoltre una sezione dedicata alle arti applicate, con una notevole collezione di argenterie, ceramiche e maioliche che raccontano la vita quotidiana e le tradizioni artigianali del territorio.
Per chi desidera immergersi in questo straordinario patrimonio, ecco tutte le informazioni pratiche per pianificare la visita:
Visitare il MuMe significa intraprendere un viaggio nel tempo, scoprendo non solo capolavori d'arte, ma anche la forza e lo spirito di una città che ha saputo custodire la propria anima attraverso le epoche.
Foto di copertina credits di Derbrauni licensed by CC BY 4.0
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
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