Autore: Redazione • 02/08/2025 14:18
Nel cuore di Brescia, tra le antiche mura di un ex monastero benedettino, si trova il Museo di Santa Giulia, un luogo dove la storia prende vita in un dialogo affascinante tra re longobardi, capolavori d'arte e la potenza evocativa della letteratura. Non è un semplice museo, ma un complesso monumentale che racconta millenni di storia, dal periodo pre-romano all'età veneziana, e che custodisce un legame indissolubile con figure come il re Desiderio e Alessandro Manzoni.
Il percorso espositivo del museo inizia in quello che fu il monastero di San Salvatore, fondato nel 753 dal re longobardo Desiderio e da sua moglie Ansa. Questo luogo non era solo un centro di spiritualità, ma un fulcro di potere politico e culturale, destinato a diventare uno dei più importanti d'Europa. La storia di Desiderio, l'ultimo re dei Longobardi, è intrisa di ambizione, alleanze e di una drammatica sconfitta ad opera di Carlo Magno. Il monastero, e in particolare la chiesa di San Salvatore, è una testimonianza straordinaria dell'architettura longobarda, con le sue decorazioni a stucco e gli affreschi che ne rivelano la ricchezza artistica. Desiderio lo volle come mausoleo per la sua famiglia e come segno tangibile della sua autorità e devozione. Passeggiando tra le navate e le cripte, si può quasi percepire l'eco delle preghiere e delle trame politiche che si sono svolte tra queste mura.
Manzoni e l'eco di Ermengarda: una tragedia immortale
Proprio qui emerge il filo della storia che si intreccia con la letteratura, grazie ad Alessandro Manzoni. Il grande scrittore, pur non avendo mai visitato Brescia, fu profondamente ispirato dalle vicende di Desiderio e, in particolare, dalla sfortunata sorte di sua figlia Ermengarda. L'ode manzoniana "Adelchi", in cui Ermengarda è una figura centrale e tragica, è un capolavoro che cristallizza il dolore e la rassegnazione di una donna ripudiata per ragioni politiche.
Manzoni, con la sua sensibilità storica e poetica, eleva la vicenda di Ermengarda a simbolo universale del destino umano e delle inevitabili sofferenze causate dalla sete di potere. Sebbene la storia narrata nell'ode non abbia avuto luogo a Brescia, la figura di Ermengarda è indissolubilmente legata alla stirpe di Desiderio e, di conseguenza, al monastero di San Salvatore. Il museo, pur non esponendo direttamente reperti legati a Manzoni, evoca il contesto storico e le figure che hanno ispirato la sua opera, offrendo ai visitatori una prospettiva più profonda sulla tragedia manzoniana.
Oggi il Museo di Santa Giulia offre un percorso espositivo ricco e articolato. Oltre alle testimonianze longobarde, i visitatori possono ammirare reperti di epoca romana, tra cui l'imponente statua della Vittoria Alata, restaurata e ammirata a livello internazionale. Le domus romane con i loro splendidi mosaici, le testimonianze del periodo veneziano e le collezioni d'arte applicata arricchiscono ulteriormente l'esperienza. Il Museo di Santa Giulia è un crocevia di storie, un luogo dove l'archeologia, l'arte e la letteratura si fondono per raccontare l'anima di Brescia e, in un senso più ampio, la complessità della storia europea. È un invito a riscoprire il passato, a emozionarsi di fronte alla grandezza e alla fragilità umana, e a comprendere come eventi e personaggi lontani possano ancora risuonare potentemente nella nostra cultura e sensibilità.
Indirizzo: Via dei Musei, 81 b, Brescia
Orari di Apertura
Prezzi:
intero 6,5 €
ridotto. 5,5 €
Contatti
Link Utile
foto di copertina credits Fondazione Brescia Musei
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)