Autore: Redazione • 02/08/2025 13:52
Lungo lo Stretto di Messina, dove le acque azzurre sussurrano leggende di Scilla e Cariddi e l'Etna fuma all'orizzonte come un nume antico, sorge Reggio Calabria. Questa città, ponte naturale tra la Sicilia e la penisola, è custode di un tesoro inestimabile, un cuore pulsante di storia e arte che pulsa nel Museo Archeologico Nazionale. Non è solo un edificio imponente che domina il lungomare, ma un vero e proprio santuario della memoria, un portale che ti catapulta nel fulgore della Magna Grecia, tra divinità, eroi e la magnificenza di una civiltà che ha illuminato il Mediterraneo. Visitare questo museo significa ascoltare il richiamo delle Sirene, sentire il battito di un'epoca gloriosa e, soprattutto, trovarsi faccia a faccia con la perfezione scolpita nel bronzo: i leggendari Bronzi di Riace.
Un palazzo razionalista, ponte tra modernità e antico Splendore
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (spesso chiamato colloquialmente "MArRC") trova la sua sede in un'architettura che è essa stessa un simbolo: un imponente edificio in stile razionalista, progettato dall'architetto Marcello Piacentini e inaugurato nel 1932. Questa scelta stilistica, così moderna per l'epoca, crea un affascinante contrasto con l'antichità dei tesori che custodisce. Il palazzo, con le sue linee pulite e la sua monumentalità, è stato concepito per essere una vera e propria "macchina espositiva", pensata per valorizzare al massimo ogni reperto, permettendo alla luce di scolpire le forme e ai dettagli di emergere. Le sue ampie sale e i suoi spazi luminosi accolgono il visitatore in un percorso che è tanto un viaggio nel tempo quanto una lezione di museografia moderna.
Il percorso espositivo: Un'Odissea archeologica attraverso i secoli
Il viaggio all'interno del MArRC è un'Odissea che si sviluppa su più livelli, guidando ciascuno attraverso un labirinto di civiltà, dal Paleolitico alla grandezza ellenica, fino alle testimonianze della romanizzazione e oltre. Ogni piano del museo è dedicato a un'epoca o a un'area geografica specifica della Calabria, svelando la ricchezza archeologica di una regione troppo spesso sottovalutata.
Il percorso inizia dalle testimonianze preistoriche, con reperti che svelano l'esistenza di antichi insediamenti nel territorio calabrese fin dal Paleolitico. Si attraversano poi le età del Bronzo e del Ferro, con ceramiche, utensili e armi che narrano la vita delle popolazioni indigene, come i mitici Enotri e Italici, prima dell'arrivo dei coloni greci. Sono frammenti che, pur nella loro semplicità, già accennano al profondo legame tra l'uomo e questa terra antica.
Ma è con l'arrivo dei Greci, a partire dal VIII secolo a.C., che la Calabria e la Reggio antica, Rhegion, fioriscono, e il museo dispiega il suo racconto più affascinante. L'intera narrazione è centrata sulla magnificenza della Magna Grecia, quella costellazione di poleis che portarono la cultura ellenica in Occidente, rendendo questa terra una "Seconda Grecia". Si possono ammirare una vastissima e raffinatissima collezione di ceramiche attiche, corinzie e di produzione locale, che testimoniano gli intensi scambi commerciali con la madrepatria greca e la sofisticata cultura materiale delle città. Vasi a figure nere e a figure rosse, anfore monumentali, crateri maestosi e coppe delicate, tutti decorati con scene mitologiche, scene di vita quotidiana o motivi geometrici, ci offrono uno spaccato visivo di un'estetica elevata e di un'intensa vita sociale. Ogni pezzo, come una pagina ingiallita, racconta un frammento di storia: un banchetto solenne, una celebrazione sacra, un rito funebre, la vita pulsante di una civiltà.
Particolare attenzione è dedicata alle colonie greche calabresi, come l'antica Locri Epizefiri, con i suoi celebri pinakes, tavolette votive in terracotta che raffigurano scene legate al culto di Persefone e la vita delle donne nell'antica Grecia, e gli straordinari ex voto in bronzo. Non mancano le sezioni dedicate a Kaulon e a Medma, con i loro reperti che illustrano l'urbanistica, l'artigianato e la religiosità di queste fiorenti città.
Un ruolo di primissimo piano è assegnato alla stessa Rhegion, l'odierna Reggio Calabria. Il museo espone reperti che ne delineano la fondazione, lo sviluppo urbanistico, le attività economiche e la vita culturale. Si possono ammirare sculture votive, oggetti di culto, e testimonianze della vita pubblica, che ricostruiscono il volto di una città che fu potenza marittima e culturale, spesso in rotta di collisione con la vicina Locri e la potente Siracusa.
Il tesoro più prezioso: i Bronzi di Riace, anime di bronzo e mito
Ma il culmine, il cuore pulsante e inequivocabile del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, risiede nella sala a loro dedicata, un vero e proprio santuario dove dimorano i leggendari Bronzi di Riace. Quando varchi la soglia di questa sala climatizzata e pressurizzata, progettata per la loro conservazione ottimale, l'emozione è palpabile. Ci si trova di fronte a due giganti di bronzo, due guerrieri nudi di una bellezza e perfezione sconvolgenti, emersi dalle profondità marine nel 1972. Non sono solo statue; sono opere d'arte che emanano un'energia quasi mistica.
Il Bronzo A e il Bronzo B, pur essendo stati ritrovati insieme, sono figure distinte, con dettagli che li rendono unici. Il Bronzo A, con la sua espressione più fiera e il labbro superiore scoperto che lascia intravedere i denti (originariamente in argento), è spesso identificato come un eroe impavido, un guerriero nel pieno della sua forza. Il Bronzo B, con la sua barba più folta e un'espressione più pensosa o sofferente, suggerisce un'età più matura, forse un condottiero o un indovino. La maestria scultorea è sbalorditiva: i muscoli sono tesi e definiti, le vene palpabili, i capelli e le barbe sono resi con una precisione incredibile, e i dettagli (come le ciglia in rame e le labbra in argento, i capezzoli in rame) rivelano un realismo anatomico e una ricerca estetica che ancora oggi lasciano sbalorditi. Gli occhi, originariamente in avorio e pasta vitrea, dovevano dare loro una vitalità quasi spaventosa.
La loro provenienza e la loro identità rimangono avvolte nel mistero, aggiungendo un'aura di leggenda.
Un viaggio nell'anima del Mediterraneo
Visitare il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria non è solo un'occasione per ammirare reperti, ma per comprendere la profondità e la complessità di una delle più grandi civiltà del Mediterraneo. È un'esperienza che permette di collegare i fili della storia, dalla vita quotidiana degli antichi abitanti alla sofisticazione artistica delle poleis greche, dalla religiosità al culto dell'agonismo. Il museo è un custode fedele di questa eredità, un luogo dove il passato non è polvere, ma energia vibrante, dove ogni frammento di ceramica, ogni pezzo di bronzo, ogni statua ha una storia da sussurrare.
Indirizzo: Piazza Giuseppe De Nava, 26, 89123 Reggio Calabria RC.
Orari di apertura:
Prezzi:
intero 10,00
ridotto 2,00
I costi possono variare in caso di mostre temporanee
Contatti:
Link utile:
foto di copertina credits wikipedia
autore
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)