Autore: Redazione • 30/09/2025 19:56
Nato dalla mano dell'uomo ma benedetto dalla natura, il Lago di Castel San Vincenzo è una di quelle meraviglie che ti fanno dimenticare tutto. Quando lo vedi per la prima volta, sbucare improvviso tra le colline molisane, ti fermi. Semplicemente ti fermi, perché quella distesa d'acqua color giada che abbraccia le Mainarde merita un momento di puro silenzio.
Le montagne si tuffano direttamente nello specchio liquido. Le loro sagome possenti, coperte di faggi secolari che in autunno esplodono in mille tonalità di rosso fuoco e oro bruciato, si riflettono con una precisione quasi irreale. C'è qualcosa di ipnotico in questa simmetria: il mondo sopra e il mondo sotto, identici eppure diversi, separati solo da una sottile membrana d'acqua che trema al minimo respiro di vento.
Lungo le rive, i sentieri profumano di menta selvatica e terra umida. Cammini tra salici piangenti che sfiorano la superficie con i loro rami, creando piccole increspature circolari. Il silenzio qui ha una qualità particolare: non è assenza di suoni, ma una sinfonia delicata fatta del fruscio delle canne palustri, del plaff sommesso di un pesce che salta, del richiamo lontano di un rapace che volteggia alto sopra le cime.
Nelle mattine di nebbia, il lago diventa pura magia. Una coltre lattiginosa galleggia sull'acqua cancellando i confini, trasformando alberi e barche in sagome evanescenti. Poi, lentamente, il sole sale. I primi raggi attraversano la foschia creando fasci di luce dorata che sembrano dipinti, e quando la nebbia si dissolve rivela uno spettacolo che ti entra dentro: l'acqua scintillante come zaffiro liquido, le montagne nitidissime contro un cielo lavato, l'aria così pura da sembrare cristallo.
D'estate il lago diventa rifugio. Le famiglie si distendono sui prati che costeggiano le sponde, i bambini rincorrono libellule azzurre tra le fioriture gialle di ginestre. L'acqua fresca invita a tuffarsi, e nuotare qui - con le Mainarde che ti guardano dall'alto - regala una sensazione di libertà assoluta, come se il tempo si fosse fermato in un angolo dimenticato del mondo.
Al tramonto, siediti su una delle panchine di legno sparse lungo la riva. Guarda il cielo incendiarsi di viola e arancio, mentre le acque catturano ogni sfumatura moltiplicandola all'infinito. Il profumo resinoso dei pini si mescola all'umidità del lago. È il momento perfetto per capire perché il Molise, terra discreta e riservata, custodisce tesori che parlano solo a chi sa ascoltare.
Come arrivare: Da Isernia si segue la SS652 in direzione Rocchetta al Volturno, poi la SP9 fino a Castel San Vincenzo (circa 35 km). Il lago è facilmente accessibile con ampio parcheggio. Sentieri escursionistici di varia difficoltà circondano l'intero bacino. Ideale in ogni stagione, spettacolare in autunno.
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Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
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