Autore: Redazione • 01/08/2025 08:06
I Calanchi di Atri si ergono come un’opera d’arte nella provincia di Teramo, un paesaggio lunare che incanta tutti. La riserva fu istituita nel 1995 ed è gestita dal WWF, si estende su 380 ettari di terra nella città di Atri. I Calanchi sono anche conosciuti come “bolge dantesche” a causa del loro aspetto drammatico e sono il risultato di millenni di erosione, creando forme e pinnacoli meravigliosi.
Il paesaggio alterna creste affilate e pinnacoli a vallate morbide, che variano dal grigio perla al rosso fuoco quando cala il tramonto. Occhio al caldo, tipico di un terreno arido: la liquirizia selvatica domina il sottobosco con il suo profumo, insieme a capperi, tamerici e ginestre. In primavera, le orchidee colorano i prati offrendo uno spettacolo di rara bellezza.
Tra falchi pellegrini e gheppi che svolazzano maestosi per i calanchi, i visitatori restano incantati. Tra le gole e i cespugli si muovono vol furbes e ricci, ma anche tassi, nascosti dalla vista di civette e barbagianni. In questo habitat, infatti, trovano rifugio molti volatili, diventando un paradiso per gli amanti del birdwatching.
I sentieri sono ben segnalati e permettono di esplorare i calanchi a piedi o in bici, ammirando le viste mozzafiato sui calanchi e sulla città di Atri, facilmente raggiungibile.
I Calanchi di Atri sono facilmente raggiungibili dall’autostrada A16 o dalla SS16, e consigliamo di visitarli in autunno o in primavera, quando i colori sono esaltati.
Foto di copertina credit Sito Ufficiale WWF
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)
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