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Grotta di Rescia: il regno delle sette cascate sotterranee

Autore: Redazione 30/09/2025 20:39

Sopra, il Lago di Lugano brilla placido sotto il sole alpino. Sotto, nelle viscere della montagna, scorre un mondo segreto fatto di sette cascate sotterranee che precipitano nell'oscurità con un fragore quasi sacro. La Grotta di Rescia è questo doppio miracolo: bellezza che si nasconde, potenza che sussurra nel buio.

L'ingresso si apre nella roccia come una bocca spalancata d'ombra, immediatamente avvolgente. I primi passi dentro il ventre della montagna portano con sé quel brivido primordiale di chi sta per entrare nell'ignoto. L'aria cambia sapore in un istante: diventa fredda, densa, carica di umidità minerale che si posa sulla pelle come rugiada gelida. Il profumo è intenso e antico: pietra bagnata da millenni, alghe microscopiche, terra profonda mai toccata dal sole.

Poi le senti. Le cascate si annunciano prima con un rombo lontano e cupo, che cresce ad ogni passo fino a diventare un fragore possente amplificato dalle pareti rocciose. La prima appare improvvisa: un velo d'acqua luminescente che precipita da un'altezza vertiginosa, catturato dalla luce delle torce in un gioco di riflessi argentei e schizzi cristallini. L'acqua si schianta contro le rocce sottostanti creando nuvole di vapore gelido che si sollevano nell'aria stagnante, trasformando la caverna in un luogo quasi mistico.

Le sette cascate si susseguono come stazioni di un pellegrinaggio ipogeo. Ognuna diversa: alcune sottili come fili di seta liquida, altre possenti come colonne d'acqua furente, alcune che scivolano morbide lungo pareti coperte di muschio fosforescente, altre che si frammentano in mille rivoli scintillanti. Il percorso si snoda tra stalattiti color avorio che pendono come ceri colati, stalagmiti tozze che emergono dal pavimento umido, concrezioni fantastiche che sembrano organi di cattedrali sotterranee.

La luce artificiale trasforma ogni formazione calcarea in scultura vivente: le gocce sospese catturano i raggi creando costellazioni effimere, le pareti umide brillano di bagliori dorati e argentei. Uscire, dopo questo viaggio nel cuore liquido della montagna, è come rinascere alla luce con gli occhi ancora pieni di meraviglia sotterranea.

Come arrivare: Da Como percorrere la SS340 lungo il Lago di Lugano fino a Valsolda. La grotta si trova presso la località San Mamete. Visita solo con guide speleologiche autorizzate. Equipaggiamento fornito. Prenotazione obbligatoria. Sconsigliato a chi soffre di claustrofobia.

Photo credits: Direzione su Tripadvisor

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