Autore: Redazione • 21/08/2025 15:08
Nella Valle di Taranta, al centro del Parco Nazionale della Majella, si apre una meraviglia sotterranea che affascina gli studiosi da oltre un secolo, per la sua imponenza e per l'incredibile varietà di forme. Si tratta della Grotta del Cavallone, situata a circa 1300 metri di altitudine, ed è una delle cavità naturali più spettacolari d'Italia.
Arrivarci è un'avventura. Si parte dal borgo di Lama dei Peligni, o da Taranta Peligna, e si prende una funivia che porta fino all'ingresso della grotta. Questo piccolo viaggio regalerà scorci mozzafiato sulle montagne della Majella. La parte visitabile della grotta è di circa un chilometro e mezzo, anche se in realtà la grotta si estende per oltre tre.
Vari tipi di ambienti si alternano. Ampie sale e corridoi si alternano a cunicoli più stretti, e guardandosi intorno si potranno notare stalattiti e stalagmiti di straordinaria bellezza. Alcune di queste strutture hanno forme così particolari come la ‘foresta pietrificata’ o il ‘cimitero delle Fate’, vista la loro particolarità.
Questo luogo è stato anche l'ispirazione per uno dei più grandi poeti italiani. Si tratta di Gabriele D'Annunzio, che scelse questa grotta come ambientazione della sua celebre tragedia teatrale. È infatti conosciuta anche come ‘Grotta della figlia di Iorio’. Ciò rende la grotta ancora più affascinante, poiché unisce natura, storia e culto. Il clima è perfetto. È sempre intorno ai 10 gradi, qualunque sia la stagione in cui la si attraversa. Questo rende l'atmosfera e l'esperienza sempre rinfrescante in estate, ma anche un rifugio affascinante in inverno. È il paradiso degli speleologi, che conducono ricerche sul carsismo e sulla geologia della Majella all'interno della grotta.
Visitare la Grotta del Cavallone significa scoprire un mondo nascosto, che lascia nel cuore dei viaggiatori la sensazione di aver esplorato un segreto nascosto nel cuore delle montagne dell'Abruzzo.
Photo credits: Mariangelamartellotta - Licensed by CC 4.0
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
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