Autore: Redazione • 31/10/2025 16:19
Nel cuore della Piana di Gioia Tauro, tra mare, ulivi e antichi sussurri di civiltà, si trova il Museo Archeologico di Mètauros — un luogo in cui il tempo non è solo registrato, ma reso presente, palpabile, raccontato con la passione di chi ha scoperto che la storia non sta solo nei libri, ma nelle mani che l’hanno vissuta.

L’antica città di Metauros (oggi non più visibile se non attraverso scavi e reperti) nacque come colonia greca, fondata dagli abitanti di Zancle (l’odierna Messina) e da Reggio Calabria, con forti legami commerciali e culturali con la Magna Grecia e il Tirreno.
Il Museo si trova in un edificio storico, il Palazzo Baldari, risalente al Settecento nel borgo di Piano delle Fosse.
Questo accostamento, architettura più reperti antichi, dà al visitatore la sensazione di camminare tra epoche sovrapposte, in un dialogo continuo tra il presente e ciò che fu.
La collezione del museo proviene in gran parte dalla grande necropolis arcaica della zona, datata tra il VII e il V secolo a.C.
Tra le testimonianze più emozionanti ci sono corredi funerari che raccontano scambi, commerci, rapporti tra Metauros e altre città‑colonie greche e italiche: anfore da trasporto, vasi attici a figure nere, alabastre, aryballoi, oggetti votivi.
Un oggetto in particolare – la bottiglia in vetro soffiato con iridescenze argentee – racconta come in epoca romana, nel II–III secolo d.C., la città fosse ancora abitata e inserita in un circuito commerciale mediterraneo.
Camminare tra queste vetrine significa sostenere lo sguardo delle persone che vissero qui: le mani che intrecciarono, che hanno ricevuto, che hanno posto l’oggetto nella tomba. È un’esperienza che avvicina all’umano, non al monumentale.
Il Museo Archeologico di Mètauros non è solo un deposito di oggetti, ma un luogo che ama ospitare la comunità. Laboratori per bambini, simulazioni di scavo archeologico, momenti di teatro e poesia: sono tutti modi per far sì che il museo diventi esperienza condivisa.
Ad esempio, durante le Giornate Europee dell’Archeologia il museo apre speciali laboratori per ragazzi e visite guidate tematiche, puntando a far emergere il senso di continuità tra il passato e noi.
Questo tipo di approccio rende il museo non soltanto un luogo da visitare, ma da vivere. Un punto di incontro tra generazioni, tra chi conosce e chi scopre per la prima volta.
In uno scenario spesso segnato da sfide e trasformazioni — economiche, sociali, ambientali — il museo assume una funzione particolare: quella di memoria radicata, quella di racconto che afferma la dignità di un territorio.
Metauros non è più solo un nome antico, ma diventa motivo di orgoglio, punto di riferimento per capire che la Piana di Gioia Tauro ha radici profonde, ha partecipato a scambi, ha avuto relazioni che la collegavano al mondo mediterraneo.
E visitarlo significa riconoscere questa storia, e ritrovarsi parte, in qualche modo, di quel filo che attraversa secoli.
Foto di copertina : Ministero della cultura
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
Insight italia srl (concessionario esclusivo)
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