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Cascate di Lillaz: la sinfonia d'acqua di Cogne

Autore: Redazione 30/09/2025 20:09

Prima le senti. Il rombo lontano ti arriva tra gli alberi come un tuono sotterraneo, un richiamo possente che cresce a ogni passo. Poi, attraverso la vegetazione fitta di larici e abeti rossi, iniziano ad apparire: sprazzi di bianco spumeggiante, lampi d'argento che danzano tra le rocce. E infine, quando sbuchi nella radura, le Cascate di Lillaz ti travolgono con tutta la loro furia selvaggia.

Il torrente Urtier precipita qui con una violenza primordiale, dividendosi in tre salti impetuosi che sembrano una scalinata liquida costruita dai giganti. L'acqua si lancia nel vuoto, si schianta contro le pareti di roccia scura, esplode in nuvole di goccioline microscopiche che riempiono l'aria di un vapore freschissimo. Il boato è assordante: un fracasso continuo, potente, ipnotico che cancella ogni altro pensiero. Qui non puoi fare altro che arrenderti alla bellezza bruta, alla forza inarrestabile dell'acqua che scende dalla montagna portando con sé il freddo dei ghiacciai.

Lo spettacolo cambia a ogni stagione, come se la natura si divertisse a reinventarsi continuamente. In primavera, quando la neve delle vette si scioglie, le cascate sono al loro apice di potenza: masse d'acqua bianchissime che ruggiscono con una violenza quasi spaventosa, allagando le rocce, schizzando ovunque, creando arcobaleni effimeri nella foschia. L'aria intorno diventa satura d'umidità, senti le gocce sulla pelle come un bacio gelido, il profumo è quello dell'acqua purissima mescolato al muschio bagnato e alla resina degli abeti.

D'estate, quando la portata si placa leggermente, riesci a distinguere meglio la coreografia liquida: vedi come l'acqua si divide in rivoli argentei, come danza sulle sporgenze rocciose disegnando merletti effimeri, come forma pozze turchesi alla base di ogni salto prima di ricomporsi e precipitare nuovamente. Il sole filtra tra le fronde creando fasci di luce dorata che attraversano la foschia d'acqua, trasformando le cascate in un caleidoscopio scintillante di riflessi e trasparenze.

In autunno, quando i larici si tingono di giallo dorato e il sottobosco esplode in tonalità arancio e ruggine, le cascate diventano il centro di una tavolozza cromatica mozzafiato. Il contrasto tra il bianco candido dell'acqua, il verde cupo dei sempreverdi, l'oro bruciato dei larici e il grigio plumbeo delle rocce crea composizioni che sembrano dipinte. L'aria ha un profumo dolciastro di foglie morte misto al fresco metallico dell'acqua di montagna.

Anche il rigido inverno ha i suoi incanti: le cascate non si fermano mai completamente, ma i bordi si ornano di sculture di ghiaccio fantasmagoriche, stalattiti enormi che pendono dalle rocce come candelabri di cristallo, superfici gelate che catturano la luce creando bagliori azzurrini. Il vapore dell'acqua che incontra il gelo forma brina delicatissima sui rami circostanti, trasformando ogni albero in un candelabro di ghiaccio.

Il sentiero che conduce alle cascate è un piacere in sé: una passeggiata dolce attraverso il bosco profumato, dove l'odore di terra umida, funghi porcini e bacche di ginepro ti accompagna tra tronchi secolari e felci rigogliose. È così accessibile che anche famiglie con bambini possono raggiungerlo, eppure mantiene intatto quel sapore di avventura alpina, di scoperta autentica che ti fa sentire esploratore di mondi nascosti.

Arrivato alle passerelle panoramiche che costeggiano le cascate, puoi scegliere il tuo punto di osservazione preferito. Ogni angolazione regala prospettive diverse: dal basso, le cascate sembrano una muraglia liquida infinita; salendo verso l'alto, scopri i salti intermedi, le pozze nascoste, gli anfratti muscosi dove l'acqua gioca con la luce. La nebbia sollevata dagli spruzzi ti avvolge, bagna i capelli, rinfresca il viso con quella carezza gelida che sa di neve disciolta e pietre antichissime.

Il suono qui diventa musica fisica: lo senti nel petto, nelle ossa, nei denti. È un basso continuo e possente su cui si innestano note più acute - lo sciabordio sulle rocce, il tintinnio dei rivoli più sottili, il gorgoglio delle pozze - creando una sinfonia naturale che non si ripete mai identica. Chiudi gli occhi e ti lasci cullare da questo concerto primordiale, sentendo tutta la potenza serena della montagna che scorre davanti a te.

Quando finalmente ti stacchi da questo spettacolo - sempre troppo presto, perché potresti restare ore incantato - porti con te qualcosa di più del semplice ricordo. Porti il rombo nelle orecchie, la frescura sulla pelle, quella sensazione di purezza assoluta che solo l'acqua di montagna sa regalare. Porti la consapevolezza di aver visto una delle meraviglie più autentiche delle Alpi, un luogo dove la natura mostra la sua forza senza filtri né compromessi.

Come arrivare: Da Cogne si percorre la strada comunale in direzione Valnontey, seguendo le indicazioni per Lillaz (circa 3 km). Ampio parcheggio nel borgo. Il sentiero per le cascate parte dal centro del paese ed è facilissimo: circa 15-20 minuti di camminata su percorso pianeggiante e ben segnalato, accessibile anche con passeggini. Le passerelle panoramiche permettono di ammirare le cascate da distanza ravvicinata in totale sicurezza. Spettacolo garantito tutto l'anno, massima portata in primavera e inizio estate.

Photo credits: Hagai Agmon-Snir حچاي اچمون-سنير חגי אגמון-שניר - licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.

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