Autore: Redazione • 20/09/2025 14:47
Le sentite già da lontano, queste cascate che portano un nome che suona come una promessa. Il Campanaro risuona davvero nelle vallate dell'Aspromonte calabrese, ma non è il rintocco di antiche campane a guidarvi verso questo angolo nascosto: è il fragore cristallino dell'acqua che si tuffa da sessanta metri di altezza, rimbalzando su gradoni di granito rosa che brillano al sole come gemme preziose.
Il sentiero che porta alle cascate si snoda tra castagni giganteschi dai tronchi nodosi che raccontano secoli di tempeste sopravvissute. L'aria qui sa di resina fresca e terra bagnata, con quel profumo particolare delle foglie marcite che fa primavera anche in pieno inverno. Camminando, il rumore dell'acqua diventa sempre più forte, un crescendo che fa battere il cuore in attesa dello spettacolo che vi aspetta.
Poi, all'improvviso, eccole: le tre cascate si susseguono come scalini di un gigante, creando piscine naturali di un verde smeraldo così intenso da sembrare artificiale. L'acqua scende veloce e fredda, creando una nebulizzazione sottile che profuma di montagna e libertà. Intorno, felci preistoriche crescono rigogliose sui massi umidi, mentre muschi vellutati ricoprono ogni superficie creando un tappeto verde brillante che invita a essere toccato.
Il primo tuffo è uno shock termico che vi toglie il fiato: l'acqua è gelida anche in piena estate, ma quella sensazione di fresco puro che vi penetra fino alle ossa è una droga naturale che crea dipendenza immediata. Le pozze scavate dalla forza dell'acqua sono perfette per nuotare, abbastanza profonde da permettere tuffi coraggiosi ma abbastanza piccole da sentirsi coccolati dalla natura circostante.
Il suono qui è ipnotico: il boato sordo della cascata principale si mescola al gorgoglio allegro dell'acqua che scorre tra i sassi più a valle, mentre piccoli uccelli montani cinguettano nascosti tra i rami degli ontani neri che si sporgono sull'acqua come spettatori curiosi.
Nei pomeriggi estive, quando il sole filtra attraverso la vegetazione fitta, si creano giochi di luce e ombra che trasformano questo anfiteatro naturale in una cattedrale verde dove ogni goccia d'acqua diventa un prisma che scompone la luce in mille colori. L'eco delle voci e delle risate rimbalza sulle pareti rocciose, creando un coro naturale che si mescola al canto eterno dell'acqua.
Da Reggio Calabria si raggiungono seguendo le indicazioni per Mammola, poi imboccando strade di montagna che già profumano di avventura. Portate costume, asciugamani e soprattutto coraggio per tuffi in acque che vi faranno gridare di sorpresa e gioia. Il sentiero richiede scarpe robuste e spirito esplorativo, ma la ricompensa vale ogni goccia di sudore: qui ritroverete quel contatto primitivo con l'acqua pura che fa tornare bambini anche i più scettici.
Photo credits: Stimolo Giovanni & Renzo - Creative Commons Public License Attribution 3.0 (CC-by-nc)
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
Editore: Visio Adv di Alessandro Scarfiglieri
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