Autore: Irene Pariota • 27/12/2025 07:46
C’è un istante preciso, nella notte di San Silvestro, in cui l’Italia smette di essere una somma di regioni e torna a essere una grande cucina collettiva. Accade allo scoccare della mezzanotte, quando il brindisi incontra il piatto fumante accompagnato dalla musica in televisione di Lucio Dalla che ci ricorda che un nuovo anno sta per cominciare. E come da tradizione, ciò avviene seduti a tavola.
Dal Nord al Sud, passando per il centro della Penisola, il cenone è un rito che cambia accento ma non significato. Ogni piatto porta con sé un simbolo, ogni ingrediente diventa promessa di fortuna, prosperità, abbondanza. Vecchie credenze e tradizioni che trovano ancora spazio sulle tavole moderne.

Dal Nord Italia: tradizione, brodi e piatti dell’abbondanza
Al Nord il Capodanno ha il sapore delle ricette con tempi lunghi di preparazione, che richiedono notevole pazienza.
In Trentino-Alto Adige si apre il nuovo anno con i canederli in brodo, mentre in Emilia-Romagna i tortellinirigorosamente in brodo restano un caposaldo irrinunciabile delle feste. In Veneto il protagonista è il baccalà mantecato o alla vicentina, spesso accompagnato dalla polenta fritta, mentre il Piemonte porta in tavola il celebre bollito misto, servito secondo tradizione con sette salse, tra cui l’immancabile salsa verde. In Liguria, invece, il Capodanno è all’insegna del mare con il cappon magro, piatto scenografico che unisce pesce e verdure in un ricco equilibrio.
Il Centro Italia: tra sapori decisi e prodotti identitari
Nel Centro Italia il cenone diventa un racconto stratificato, fatto di antipasti generosi e primi piatti importanti. Nelle Marche si comincia con il fritto misto – olive all’ascolana e cremini – per poi proseguire con i vincisgrassi e il coniglio in porchetta. In Toscana aprono la scena i crostini di fegatini, seguiti da faraona arrosto o selvaggina, mentre nel Lazio il baccalà fritto e i carciofi alla romana attraversano senza soluzione di continuità Natale e Capodanno. In Umbria, le lenticchie di Castelluccio di Norcia diventano protagoniste assolute, spesso abbinate al cotechino, simbolo per eccellenza di fortuna e prosperità. In Molise non mancano la zuppa alla santè e i dolci della tradizione come i mostaccioli.
Sud e isole: protagonista il mare e la convivialità in tavola
Al Sud il Capodanno è un’esplosione di sapori decisi e convivialità. In Campania gli spaghetti alle vongole portano in tavola il mare come augurio di abbondanza, insieme al capitone e al baccalà fritto. A chiudere il pasto arrivano gli struffoli, spesso serviti in una cornucopia, simbolo di ricchezza e buon auspicio. In Puglia il cenone si apre con panzerotti fritti, prosegue con anguilla arrostita e agnello al forno con lampascioni, e si conclude con le cartellate. In Sicilia, gliinvoltini di carne accompagnati dalla caponata precedono cannoli e dolci di ricotta, mentre in Sardegna dominano piatti a base di agnello e dessert come le pardulas, legate alla tradizione pastorale dell’isola.

Cibi portafortuna: tra superstizione e tradizione
Accanto ai piatti regionali resistono i riti scaramantici. Le lenticchie – che ricordano piccole monete – restano l’augurio più diffuso di prosperità economica. Il mandarino, con la sua forma tonda e il colore acceso, richiama ricchezza e continuità. Immancabile anche l’uva da mangiare allo scoccare della mezzanotte, dodici acini per dodici mesi, e la frutta secca, che secondo la tradizione dovrebbe essere consumata in sette varietà diverse per assicurarsi un anno completo e fortunato.
Durante le feste comandate, in Italia la tavola diventa il centro di tutto, ogni famiglia, ogni amico si riunisce con un piatto al centro della tavolata, un brindisi sincero e una tradizione capace di perdurare anno dopo anno. “L’anno che sta arrivando tra un anno passerà”, cantava Dalla. E proprio come nella sua canzone, anche noi ci prepariamo al nuovo anno nello stesso modo in cui abbiamo sempre fatto: seduti a tavola, con un piatto che fuma e il desiderio concreto di iniziare da lì, da ciò che cuciniamo e condividiamo, il primo passo del nostro tempo che ricomincia.
foto di copertina credit: l'isolatore
Rivista online registrata al Tribunale di Napoli n. 43 del 23/03/2022
Direttore: Lorenzo Crea
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