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Messner Mountain Museum, una perla tra le Dolomiti

Autore: Redazione 31/07/2025 11:36

Il Messner Mountain Museum (MMM), ideato da Reinhold Messner, è un progetto senza precedenti: sei sedi, sparse tra Alto Adige e Dolomiti, in cui natura, storia e mito si fondono in un percorso interdisciplinare. Ogni tappa svela una diversa sfaccettatura del rapporto tra l’uomo e la montagna, dal risveglio della roccia alla potenza sacra delle vette, dal gelo dei ghiacciai all’ingegno della sopravvivenza ad alta quota.

Per Messner, alpinista e innovatore, il MMM rappresenta il suo “quindicesimo Ottomila”: non un picco da conquistare, bensì un’eredità da condividere con tutti gli appassionati. Partiamo allora per un viaggio nella bellezza, nella memoria e nella spiritualità delle montagne attraverso le antiche fortezze, i forti della Grande Guerra e le architetture contemporanee che ospitano questa straordinaria collezione.

Firmian: origini e orogenesi del Messner Mountain Museum

A pochi chilometri da Bolzano, Castel Firmiano emerge sull’altura di porfido tra Adige e Isarco. Qui, grazie all’intervento dell’architetto Werner Tscholl, torri, sale e cortili medievali sono stati dotati di coperture in vetro e passerelle in acciaio che non sovrastano la struttura originale, ma la esaltano. All’interno, il MMM Firmian disegna un racconto organico sullo sviluppo delle montagne: dalle epoche geologiche che hanno forgiato le Alpi all’erosione che ne modella i contorni, dalle grandi ascensioni ottocentesche fino all’esplosione del turismo di alta quota. Quadri, cimeli da spedizione e reperti naturali offrono un’esperienza multisensoriale, in cui ogni sala è un affresco vivente.

A completare l’allestimento, il lavoro fotografico di Thomas Biasotto – perfezione tecnica e artigianato – che nell’adiacente studio-appenzello plasma immagini e cornici uniche, incastonando la montagna come materia viva nella sua visione artistica.

Messner Mountain Museum

Juval: il mito della sacralità alpina

Nell’antico maniero di Castel Juval, arroccato in Val Venosta, Messner ha creato un vero “templo laico” dedicato al mito della montagna. Sin dall’ingresso, si avverte la tensione tra umanità e sacro: dipinti delle cime venerate – dall’Olimpo al Fuji, dall’Ararat al Kailash – rivelano quanto la montagna sia stata custode di riti e leggende.

Cimeli tibetani e maschere rituali dai cinque continenti popolano stanze dai colori intensi, mentre la Stanza del Tantra suggerisce un dialogo tra corpo, spirito e paesaggio. Nei sotterranei, gli equipaggiamenti originali delle spedizioni di Messner testimoniano la fatica e il genio dell’alpinista. All’esterno, i terrazzamenti dell’azienda agricola Unterortl e la tradizionale trattoria Schlosswirt Juval offrono un’esperienza completa: degustazione di vini in pendenza e piatti tipici in frame suggestivo.

Messner Mountain Museum

Ortles: il regno del ghiaccio

A 1.900 metri, ai piedi della vedretta dell’Ortles, il Messner Mountain Museum, una perla tra le Dolomiti Ortles è ospitato in una caverna artificiale in cemento armato, progettata assieme all’architetto Arnold Gapp. Un fascio di luce zenitale, simile a un crepaccio, scava il soffitto e illumina le sale: qui si indaga il terrore del ghiaccio e dell’oscurità, si esplorano i miti dello Yeti e del leone delle nevi, si ripercorre la storia degli attrezzi da ghiaccio, dello sci e dell’arrampicata sui seracchi.

La galleria raccoglie la più vasta collezione di dipinti dell’Ortles e ricostruisce le epopee polari, dalla spedizione Endurance di Shackleton alla conquista del “terzo polo”. L’esperienza si completa con un pranzo alla trattoria Yak & Yeti, dove sapori alpini si mescolano a influenze himalayane in un dialogo gastronomico che scioglie le distanze culturali.

Messner Mountain Museum

Dolomites: la roccia e le sue memorie

Sul Monte Rite, a 2.181 m, il MMM Dolomites trasforma un forte della Prima Guerra Mondiale in un museo “tra le nuvole”. Dedicato all’elemento “roccia”, il percorso si snoda lungo la navata centrale del capolavoro fortificato, dove tele dal Romanticismo all’arte contemporanea dialogano con le finestre affacciate sulle Pale: Schiara, Agnèr, Civetta, Cimon della Pala, Marmolada e Pelmo.

In mostra anche fossili marini di 250 milioni di anni fa – Claraia e felci di palma – ricordi viventi delle antiche barriere coralline. Gli architetti Enzo Silviero e Paolo Faccio hanno operato un restauro conservativo, ricavando belvederi in vetro che ricordano cristalli di dolomia e salvaguardando le strutture originarie, tra rovine sovrastate da pareti di cemento e panorami vertiginosi che trasformano la visita in un’esperienza immersiva.

Messner Mountain Museum

Ripa: le culture alpine

Immerso nella collina di Brunico, Messner Mountain Museum, una perla tra le Dolomiti Ripa (da ri “montagna” e pa “uomo”) è un condensato di sartorie culturali: tende ricostruite, oggetti rituali, costumi e manufatti provenienti da Asia, Africa, Sudamerica ed Europa. Qui si celebra la vocazione ancestrale delle comunità montane, da diecimila anni dedite a caccia, pastorizia e agricoltura di vertice.

Tra rituali di raccolto e strumenti di lavoro, si coglie la responsabilità personale, la rinuncia al superfluo e il mutuo aiuto, valori che distinguono le società alpine da quelle urbane. Il maniero medievale, restaurato e adattato tra il 2009 e il 2011 dallo studio EM2 Architetti Associati, fonde inserti in vetro e legno chiaro alle sale originali, mentre i sotterranei del cortile basso ospitano nuove sale espositive. Nel 2025, il progetto si arricchisce con “Mantra Planets – Planet Drums” di Barbara Seeber, i suoi tamburi di legno che vibrano versi sacri e sillabe di guarigione, evocando l’armonia universale.

Messner Mountain Museum

Corones: la corona dell’alpinismo

Inaugurato nel luglio 2015 a 2.275 m sul Plan de Corones,Messner Mountain Museum, una perla tra le Dolomiti Corones corona l’intero circuito Messner Mountain Museum come la “regina” dell’alpinismo tradizionale. Progettato da Zaha Hadid con metodologie parametriche, l’edificio è quasi interamente sotterraneo: cemento grezzo esterno e interno simula la “pelle rocciosa” e si fonde con il profilo montano. Grandi vetrate e terrazze sospese regalano una vista a 360° dalle Dolomiti di Lienz all’Ortles, dalla Marmolada alle Alpi di Zillertal. Nato per sfruttare gli impianti sciistici anche in estate e per offrire un’alternativa alla frenesia sportiva, Corones è un luogo di decrescita culturale: desiderio di silenzio, lentezza del pensiero e contemplazione al posto di performance e velocità.

Messner Mountain Museum

Un “Ottomila” da esplorare

Più che cucire sei musei distinti, Messner ha creato un organismo unitario, un “mosaico esperienziale” dove ciascuna sede vive di vita propria ma dialoga con le altre. Dalla geologia dei picchi alla sacralità, dal ghiaccio alla roccia viva, dalle culture dell’altezza all’alpinismo tradizionale, il Messner Mountain Museum offre uno sguardo complesso e avvincente sulla montagna. Come un vero e proprio “quindicesimo Ottomila”, questo circuito è aperto a escursionisti, appassionati di storia, cultori dell’arte e viaggiatori interiori, invitati a misurarsi con il loro rapporto con la vetta. È un cammino che coniuga architettura, arte, natura e memoria, sfidando l’idea di museo come luogo statico: qui la montagna vive, respira e parla all’anima.

scopri di più, sul sito ufficiale Messner Mountain Museum

foto credit Official Website

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